Concordato Preventivo Biennale, una levata di scudi

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Fiscal Focus ECONOMIA

Partito male e andato avanti peggiorando la situazione, il Concordato Preventivo Biennale è il campo su cui si consuma una delle battaglie più aspre di questi mesi: da una parte il Governo, che sperava di fare “Bingo” proponendo ai professionisti un accordo tombale incassando due anni di tasse calcolate non sui guadagni ma sulle previsioni dell’Agenzia delle Entrate, dall’altra il popolo dei commercialisti e fiscalisti, a cui è concessa una manciata di giorni (la scadenza è fissata al 31 ottobre) per capire e valutare caso per caso quanto convenga ai propri clienti aderire. (Fiscal Focus)

La notizia riportata su altri media

È però un potenziale rischio per chi opera in mercati instabili come turismo, edilizia e agricoltura o è soggetto a fluttuazioni di cassa. Un’occasione soprattutto per start up e PMI del settore tech e digital, dove la crescita è progressiva e il mercato stabile, oltre che per i contribuenti forfettari e per le aziende in espansione con una buona pianificazione fiscale. (Millionaire il mensile di business più letto)

A pochi giorni dalla scadenza del termine per aderire al concordato preventivo biennale per i periodi d’imposta 2024 e 2025, non tutti i dubbi sono stati risolti dall’Agenzia delle entrate sia tramite la circolare del 17 settembre 2024, n. (Fiscal Focus)

11, comma 1, lettera b) del Decreto CPB prevede come causa di esclusione dal CPB la condanna o il patteggiamento per uno dei reati tributari di cui al D.Lgs. Condizioni di accesso e cause di esclusione Artt. (MySolution)

Concordato biennale: cos’è e come funziona l’accordo fiscale per le imprese

Si ricorda che il Concordato Preventivo Biennale (CPB), introdotto dal D. Lgs. 13/2024, è un istituto di compliance volto a favorire l’adempimento spontaneo degli obblighi dichiarativi (D. Lgs. n. 13 del 12 febbraio 2024), tramite un accordo fra Agenzia delle Entrate e contribuente, con il quale viene anticipatamente stabilita la base imponibile su cui applicare le imposte, per i successivi due anni. (Diritto Bancario)

Dal mancato versamento delle imposte dovute, alla presenza di redditi non dichiarati superiori alla soglia del 30%, sono diverse le casistiche che potranno portare al venir meno del patto con il Fisco. (Adnkronos)

Si tratta di uno strumento fiscale progettato per migliorare la compliance e ridurre l’evasione, permettendo a lavoratori autonomi e imprese di definire anticipatamente le imposte da versare in cambio di una riduzione dei controlli fiscali. (InvestireOggi.it)