Giorgetti ammette: “Più difficile raggiungere una crescita dell’1%”. E cita Keynes: “Consideriamo permanenti i nostri vantaggi temporanei”

“La recente revisione delle stime trimestrali annuali da parte dell’Istat, pur elevando di molto il livello del Pil sia in termini nominali che reali, ha comportato una correzione meccanica al ribasso della crescita acquisita per il 2024 che rende più difficile il conseguimento di una variazione annuale del Pil reale dell’1% per l’anno in corso”. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, in audizione sul Piano strutturale di bilancio davanti alle commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato, ammette quello che Bankitalia e Ufficio parlamentare di bilancio avevano fatto presente lunedì: la crescita prevista per quest’anno e sempre definita realistica dal governo è diventata un miraggio. (Il Fatto Quotidiano)

Ne parlano anche altre fonti

''Le recenti revisioni delle stime trimestrali e annuali da parte dell'Istat, pur elevando di molto il livello del Pil sia in termini nominali che reali, hanno comportato una correzione 'meccanica' al... (Virgilio)

Verso spread più bassi grazie all'impegno del governo di riportare in anticipo il disavanzo sotto il 3 per cento. Guardando alla traiettoria sui conti, la scelta dal governo per il prossimo settennato - con il deficit/Pil al 2,8 per cento nel 2026 e i maggiori sforzi sul contenimento della spesa primaria già dall'anno prossimo - la presidente dell'Ufficio parlamentare di bilancio (Upb), Lilia Cavallari, ha spiegato ieri in Parlamento che questa mossa «può contribuire a ridurre lo spread sui tassi di interesse dei titoli di Stato italiani». (ilgazzettino.it)

Il piano delinea un quadro di finanza pubblica che porta ad una stabile riduzione dello stock del debito pubblico e dei relativi oneri, che è una necessità ineludibile», ha aggiunto. «La stabilità delle finanze pubbliche è un elemento di grande rilevanza in questo contesto. (La Sentinella del Canavese)

Manovra, il governo irritato con Bankitalia. “Sui conti del 2025 teniamo il punto”

L'istituto di Via Nazionale ha rivisto le stime di crescita del Pil per il 2024, portandole allo 0,8%. Le preoccupazioni riguardano la tenuta del sistema pensionistico se venissero resi strutturali gli sgravi contributivi. (Sky Tg24 )

Con la scelta di rendere strutturale lo sgravio contributivo per i lavoratori con redditi fino a 35mila euro “verrebbe meno a livello aggregato l’equilibrio tra entrate contributive e uscite per prestazioni”. (Buttanissima Sicilia)

Il colpo più duro è sul Pil. Doloroso, per Giorgia Meloni, perché la previsione della Banca d’Italia buca la narrazione trionfalistica della crescita superiore alle attese di tutte le istituzioni economiche. (la Repubblica)