Conte: “Tagli, tasse e pensioni più lontane. Meloni dove sta? Gli italiani hanno già dato, i sacrifici li chieda alle banche”

“Stiamo parlando di un governo responsabile o di un condominio dove tutti parlano liberamente? Meloni dove sta?”, così Giuseppe Conte parlando con i cronisti a Napoli. Il leader M5S continua: “Ogni giorno escono le linee più disparate. Quello che è certo è che si saranno nuovi tagli e nuove tasse e soprattutto ora si omaggerà la legge Fornero, quella che questo governo doveva combattere. Le persone vedranno le pensioni allontanarsi e i giovani non entreranno nel mercato del lavoro. (Il Fatto Quotidiano)

La notizia riportata su altri media

Lo afferma in una nota la segretaria del Pd, Elly Schlein."Sono lontani - aggiunge - i tempi in cui faceva i video dal benzinaio promettendo di abbatterle, adesso ci metta la faccia di nuovo, spieghi al Paese la tassa Meloni. (Tiscali Notizie)

hanno sostenuto Se non si considerano i governi tecnici o governi di larghe intese, dal 1995 a oggi i partiti di centrodestra (Pagella Politica)

"Parliamo di un governo del paese responsabile o di un un condominio in cui tutti i condomini in assemblea parlano liberamente? E se è così, l'amministratore del condominio, Meloni, dove sta? Ogni giorno escono le idee più disparate, la certezza è che ci saranno nuovi tagli e nuove tasse". (ilmessaggero.it)

“Diciamo no all’accisa sul diesel”. Ma la Schlein l’aveva proposto un anno fa

A farne le spese è soprattutto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, il garbato bocconiano che molti avrebbero voluto vedere come antagonista di Salvini che invece bada bene a rinserrarsi in un ruolo tecnico per il quale peraltro può vantare sufficienti titoli personali. (L'Eco di Bergamo)

Nelle ultime ore si è parlato molto di accise, in particolare di quelle sul diesel. Intervenuto martedì in audizione davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato, il ministro Giancarlo Giorgetti ha parlato di un aumento delle accise sul diesel (attualmente pari a circa 62 centesimi su un litro di carburante) e una riduzione di quelle sulla benzina (attualmente pari a circa 73 centesimi su un litro di carburante), confermando di fatto quanto emerso dopo la pubblicazione del Piano strutturale di bilancio di medio termine 2025-2029. (Nicola Porro)

1,4 miliardi di euro ottenuti dalla cessione del 2,8 per cento dell’azienda petrolifera Eni. Si tratta però di entrate non ricorrenti e, peraltro, questa operazione ha comportato ricavi da una parte, ma anche mancati introiti dall’altra: lo Stato infatti non potrà più contare sulle entrate dai dividendi per quelle azioni. (Pagella Politica)