Dopo Giro, Tour e Mondiale, Tadej Pogacar sarà la "star" del Festival dello Sport di Trento. L'appuntamento è per il 13 ottobre all'Auditorium Santa Chiara

Dopo Giro, Tour e Mondiale, Tadej Pogacar sarà la "star" del Festival dello Sport di Trento. L'appuntamento è per il 13 ottobre all'Auditorium Santa Chiara Dopo il trionfo al mondiale di Zurigo, cresce ulteriormente l'attesa per vedere in città il fuoriclasse sloveno, che nel 2024 ha infilato un clamoroso "treble": dopo Giro d'Italia e Tour de France ha conquistato anche la maglia iridata dopo una fuga di 100 chilometri, gli ultimi 50 dei quali percorsi in solitaria TRENTO. (il Dolomiti)

La notizia riportata su altri media

«Non so quale sia la parola giusta per descrivere quello che ho fatto. Mi sentivo abbastanza bene in quel momento, ma in effetti non era un piano. (TUTTOBICIWEB.it)

Dopo il Giro d'Italia e il Tour de France, storica tripletta per Tadej Pogacar: il fuoriclasse sloveno ha trionfato ai mondiali di ciclismo a Zurigo riuscendo in un'impresa che prima di lui avevano compiuto solo Eddy Merckx e Stephen Roche. (Il Sole 24 ORE)

Il campione uscente ha regolato in una volata ristretta il gruppetto dei "battuti", portandosi a casa il terzo posto alle spalle solo di Tadej Pogacar e di Ben O'Connor, autore di un perfetto allungo da finisseur negli ultimi 2 chilometri di gara. (SpazioCiclismo)

Pogacar vince la prova in linea maschile ai Mondiali di ciclismo di Zurigo. Van der Poel 3°

Tadej Pogacar ha riscritto la storia del ciclismo e della Slovenia, il primo iride per il suo paese con una delle fughe solitarie più lunghe di sempre; diventando – ancor di più – il simbolo di un’era del ciclismo che ha cambiato totalmente le coordinate di questo sport. (OA Sport)

La ciliegina su una meravigliosa torta di nome 2024, quella di Tadej Pogacar. Un assolo che rimarrà negli annali, quello ai Mondiali di Zurigo. Lo sloveno si toglie la soddisfazione di potersi vestire con la maglia iridata per i prossimi 365 giorni. (OA Sport)

Il modo era ed è stato dominare il Mondiale più duro dell’ultimo decennio scattando a 102 (centodue) chilometri dal traguardo, agganciando tutti i fuggitivi del momento (allibiti quando si sono visti sfrecciare la sua maglia verde davanti) e poi restando solo negli ultimi 50 (cinquanta) chilometri. (Corriere della Sera)