Il presagio del camionista: «Lì continue anomalie»

Il presagio del camionista: «Lì continue anomalie»
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La Repubblica Firenze.it INTERNO

«Continue anomalie riscontrate sulla base di carico». Una situazione di pericolo che lo aveva spinto a chiedere un confronto ai responsabili della sicurezza. Era preoccupato Vincenzo Martinelli, il primo autotrasportatore estratto senza vita dalle macerie del deposito Eni di Calenzano. È quanto emerge da un “carteggio”, di cui Repubblica è entrata in possesso, tra lo stesso Martinelli e l’azienda… (La Repubblica Firenze.it)

Se ne è parlato anche su altre testate

La procura indaga sulle modalità della manutenzione riguardo all'innesco dell'esplosione. Dai primi rilievi tecnici, inoltre, nell'impianto non è stato trovato esplosivo, quindi, viene escluso che l'esplosione sia da attribuire a un possibile sabotaggio. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Vengono citati dal palco i nomi delle vittime per poi affermare che «Ogni morto è una sconfitta per tutti». La manifestazione indetta a Calenzano Cgil, Cisl e Uil dopo la morte dei cinque operai nell'esplosione allo stabilimento Eni mette al centro la sicurezza. (Corriere TV)

L’esplosione al deposito di carburanti Eni di Calenzano, avvenuta lo scorso lunedì, ha lasciato una scia di dolore e sgomento. Le vittime, tutte italiane, erano professionisti esperti, impegnati quotidianamente in attività che li portavano a viaggiare per tutta la penisola. (Tiscali Notizie)

Eni, verifiche sull’avvio dei sistemi di sicurezza

Erano dipendenti della Sergen srl, azienda specializzata in impianti petroliferi, che ha sede a Grumento Nova (Potenza). Secondo quanto spiegato dallo stesso caposquadra, che si trova ricoverato a Careggi per le ferite riportate, il gruppo — composto da un capocantiere, un amministrativo, un saldatore, un meccanico-autista e un meccanico — stava lavorando con l’aiuto di un bobcat per mettere in sicurezza una linea di erogazione benzina che non veniva più utilizzata da anni. (Corriere Fiorentino)

Tante, troppe manutenzioni compiute durante le operazioni di carico delle autocisterne nel piazzale del deposito Eni di Calenzano che lunedì scorso si è trasformato nell’epicentro dell’ennesima tragedia sul lavoro. (Corriere Fiorentino)

Da un lato la miccia dell’esplosione, che potrebbe essere stata provocata secondo i pm, dalla “chiara inosservanza delle rigide regole previste” e da una “condotta scellerata”: consentire lavori di manutenzione, affidati da Eni a una ditta esterna, Sergen, che potrebbero – è l’ipotesi da verificare – aver innescato la bomba. (Il Fatto Quotidiano)