Manca l’ultima tappa: ritardare il sequestro di telefoni e computer
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L’ultimo anello mancante per complicare le indagini e il lavoro dei pubblici ministeri è la normativa sul sequestro di smartphone e altri apparecchi elettronici. Dopo l’approvazione notturna del ddl Zanettin che limita a 45 giorni le intercettazioni per la stragrande maggioranza dei reati, adesso il centrodestra si concentra sul sì definitivo, alla Camera, della norma … (Il Fatto Quotidiano)
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L’ok arriva quasi a mezzanotte, dopo una maratona di oltre sei ore: con i sì di tutto il centrodestra (Azione e Italia viva non hanno votato), mercoledì la Camera ha dato il via libera definitivo alla tagliola alle intercettazioni. (Il Fatto Quotidiano)
Con 147 sì, 67 no e 1 astenuto è passata nella seduta notturna di mercoledì della Camera la riforma delle intercettazioni che restringe a 45 giorni la loro durata nel corso di un’indagine, fatto salvo «l’emergere di elementi specifici e concreti» che ne consentano il prolungamento, previa autorizzazione del Gip. (il manifesto)
Dalla stretta draconiana alle intercettazioni alla separazione delle carriere fino all’animosità di questa maggioranza verso i giudici italiani, secondo l’onorevole Federico Cafiero De Raho, magistrato antimafia prestato al M5s, c’è un filo rosso che lega il tutto. (La Stampa)
La proposta sul limite dei 45 giorni alle intercettazioni è legge. Per la maggioranza è l’unica misura possibile per evitare le intercettazioni a strascico, per le opposizioni e la magistratura un limite pericoloso a importanti indagini, come quelle di omicidio, maltrattamenti e abusi su minori. (ilmessaggero.it)
Nel giro di poche ore la maggioranza offre due volti simmetrici e opposti, sul versante giudiziario: mercoledì sera il sospirato via libera alla legge Zanettin sulle intercettazioni, che ne fissa in 45 giorni il limite di durata ordinario, ieri mattina lo spettacolo poco edificante offerto dall’intero centrodestra, governo incluso, sul carcere, con l’Aula disertata o quasi nel giorno in cui le opposizioni l’avevano convocata per affrontare il dramma del sovraffollamento e la tragedia, anzi la vergogna di Stato, dei suicidi dietro le sbarre. (Il Dubbio)
Peggio della falce che cala sulle intercettazioni e rischia di vanificare una miriade di indagini, forse c’è solo il sigillo rivendicativo. (la Repubblica)