Libano, gli sfollati tornano a Nabatiyeh dopo la tregua con Israele

Libano, gli sfollati tornano a Nabatiyeh dopo la tregua con Israele
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Tiscali Notizie ESTERI

Dopo l'accordo di tregua tra Israele e Hezbollah, gli sfollati stanno facendo ritorno a Nabatiyeh, nel sud del Libano. Tuttavia, molti di loro trovano la citta' gravemente distrutta, con le case e i luoghi familiari irrimediabilmente danneggiati. (Tiscali Notizie)

Ne parlano anche altre fonti

In molti si rallegrano per l'accordo sul cessate il fuoco in Libano. Prima di tutto le popolazioni civili, da una parte e dall'altra della frontiera tra Libano e Israele. (Corriere TV)

Libano, Meloni: "Il cessate il fuoco sia un punto di partenza e non di arrivo" (Liberoquotidiano.it)

Abbas Kaabinasab, membro dell’Assemblea degli esperti e uno dei più stretti collaboratori dei leader di Hezbollah in Libano, ha dichiarato che tutti dovrebbero fare attenzione e non farsi ingannare dalle operazioni psicologiche del «regime sionista» riportate dai media occidentali. (il manifesto)

In Libano il cessate il fuoco per ora tiene

«Si è aperta una finestra di opportunità. Ma dubito che si riesca a coglierla». Per israeliani e palestinesi, il nome di Gershon Baskin è sinonimo di mediatore. Da 46 anni, l’attivista per la pace e analista, nato negli Usa da una famiglia ebrea dove ha vissuto prima di trasferirsi a Gerusalemme, non si stanca di annodare i fili fra i due popoli che la politica e il fanatismo fanno di tutto per spezzare definitivamente. (Avvenire)

Si è anche festeggiato a Beirut per la tregua che ha messo fine, da mercoledì mattina, ai raid israeliani, mentre a sud Hezbollah cessava gli attacchi contro Israele. Quell’“anche” è doveroso, perché passate poche ore dall’intesa, fragile e piena di incognite, si fanno i conti con le distruzioni e un futuro che sui due lati del confine si annuncia ancora oscuro. (Avvenire)

La speranza è che ora tocchi a Gaza. E che la convergenza di interessi che ha reso possibile la tregua in Libano, ormai in vigore, si ricrei per la Striscia. L’interesse dell’amministrazione americana di Biden a non consegnare al presidente eletto Trump il merito di aver posto fine alla guerra. (Avvenire)