Trump a Zelensky: "Putin forse non vuole la pace, mi prende in giro"

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ESTERI

Mentre a Roma, tra i funerali di papa Francesco e gli incontri diplomatici, si consumava un faccia a faccia storico tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky, il primo ha lanciato un’accusa pesante contro Vladimir Putin. "Non c’è alcun motivo per cui abbia scelto di colpire civili inermi in questi ultimi giorni", ha scritto su Truth Social l’ex presidente americano, aggiungendo che il leader russo "forse non intende fermare la guerra e sta solo prendendomi in giro". Parole che lasciano trasparire frustrazione, mentre Trump insiste sulla necessità di inasprire le sanzioni, definendole "secondarie" o "bancarie", senza però chiarire i dettagli operativi.

L’incontro tra i due, avvenuto nella cornice di San Pietro, è stato analizzato dalla psicologa Maria Antonietta Gulino, che ha osservato come "dalla postura emerga un dialogo alla pari". Un’immagine significativa, considerando le tensioni che dividono Washington, Kiev e Mosca. Da una parte, infatti, Trump sembra voler marcare una linea dura contro Putin, dall’altra, però, le mosse dell’Europa – Francia e Gran Bretagna in testa – appaiono ancora incerte. Le controproposte avanzate dagli alleati, che escludono concessioni territoriali prima di un cessate il fuoco e puntano su garanzie di sicurezza simili all’articolo 5 della Nato, rischiano di arrivare troppo tardi, mentre la Russia continua a guadagnare terreno.

Intanto, il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ribatte alle critiche accusando Zelensky di aver violato la riservatezza dei negoziati. "Noi siamo educati e non divulghiamo i dettagli", ha dichiarato in un’intervista alla Cbs, sottolineando come sia Kiev, e non Mosca, a rendere pubblici aspetti delicati delle trattative. Una posizione che, se da un lato mira a dipingere la Russia come interlocutore affidabile, dall’altro non nasconde l’inasprimento del conflitto, con offensive sempre più violente che lasciano poco spazio all’ottimismo.