Elezioni in Romania, perché la Corte costituzionale ha cancellato il voto: «I tentacoli di Mosca hanno creato il consenso»

Sono due gli scenari messi in luce dai documenti dell’intelligence romena declassificati nei giorni scorsi su richiesta del presidente uscente: il primo che l’avanzata di Calin Georgescu non è stata «un risultato naturale», non è spiegabile soltanto con la scelta anti sistema dei tanti romeni delusi dai partiti tradizionali, ma è il frutto di una campagna sui social «orchestrata da un attore statale», la Russia, con la condivisione di messaggi identici e l’utilizzo di influencer (Corriere della Sera)

Su altre testate

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) – Quanto è accaduto col voto in Romania è una “violazione della democrazia, non solo per la Romania ma anche per l’Europa, non si è mai sentita una cosa del genere a livello continentale. (agenzia giornalistica opinione)

Alle ingerenze che truccano il gioco democratico, come sarebbe avvenuto in Romania, si possono contrapporre gli strumenti di sempre. I pilastri che reggono le istituzioni occidentali: stato di diritto e libera stampa. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

La Russia in Romania fa propaganda? Questo è palese, ma nella storia delle democrazie le potenze straniere in chiaro o in scuro hanno sempre cercato di influenzare la visione, spesso la realtà, degli elettori. (il Giornale)

Romania, il patto dei partiti filo-Ue: «Insieme contro le destre estreme»

Quello che è successo è gravissimo: sono state fatte le elezioni e poi una … Ovviamente faccio il tifo perché il maggior numero di questi paesi ex comunisti siano accolti in Europa, ma non in questo modo. (Il Fatto Quotidiano)

Parliamo dalla Romania. E facciamo senza ipocrisie. Perché quanto successo in un Paese democratico, membro dell’Unione Europea e della Nato, è qualcosa di davvero incredibile. (Nicola Porro)

E di stabilizzare il Paese, con un governo di unità nazionale, in uno dei momenti più difficili e delicati della sua recente storia democratica, anche in vista della ripetizione delle elezioni presidenziali. (Il Piccolo)