Scontri a Torino tra polizia e manifestanti per lo sciopero, Salvini: "Delinquenti, meritano la galera"
Matteo Salvini ha commentato gli scontri che si sono verificati oggi a Torino tra la polizia e e alcuni manifestanti del corteo organizzato per lo sciopero generale di Cgil e Uil. "Sono delinquenti", ha detto il vicepremier, che ha chiesto l'identificazione dei responsabili. (Fanpage.it)
Se ne è parlato anche su altre testate
Così il segretario generale del sindacato di polizia Coisp, Domenico Pianese, sugli scontri tra polizia e antagonisti avvenuti stamani a Torino nel corso della manifestazione dello sciopero generale.“Stiamo assistendo a un’escalation di violenza contro le forze dell’ordine – continua – e il bilancio in questo momento è di sei poliziotti feriti. (Agenzia askanews)
"Oggi a Torino le stesse bandiere sventolate in nome della pace sono state scagliate contro gli operatori di polizia": il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi lo ha detto in riferimento agli scontri avvenuti tra manifestanti e agenti oggi, venerdì 29 novembre, nella giornata dello sciopero generale indetto da Cgil e Uil. (Liberoquotidiano.it)
A Torino, al termine del corteo degli studenti, centri sociali e attivisti Pro Palestina, i manifestanti, alcune centinaia, hanno bruciato una sagoma di stracci raffigurante il volto del ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini e tre maxi foto coi i volti della premier Giorgia Meloni, del ministro della Difesa Guido Crosetto e del ceo di Leonardo, Roberto Cingolani. (La Stampa)
A Torino un corteo composto da studenti ha tentato di rompere il cordone delle forze dell’ordine per fare irruzione nella stazione Torino Porta Nuova: i manifestanti si sono staccati dal corteo principale dello sciopero in corso in città, deviando dal percorso e si sono diretti verso la stazione. (LAPRESSE)
Studenti e attivisti pro Palestina hanno bloccato i binari di Porta Susa. A fuoco anche sagome di Salvini e Cingolani (Open)
Lo sciopero generale di otto ore indetto dai sindacati Cgil e Uil per venerdì 29 novembre rischia di limitare fortemente i servizi primari destinati ai cittadini, poiché i settori coinvolti dalla mobilitazione sono trasversali, sia pubblici che privati e includono quelli che garantiscono le prestazioni essenziali, quali la sanità, i trasporti, la scuola e – più in generale – i servizi destinati alla cittadinanza. (Italia Oggi)