Ospedale Al Aqsa di Gaza in fiamme: aperta un'inchiesta

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ESTERI

L'incendio che ha devastato l'ospedale al Aqsa, situato nel centro di Gaza, è stato causato da esplosioni secondarie, secondo quanto riferito dalle forze di difesa israeliane (Idf). L'attacco israeliano, che ha provocato la morte di quattro persone e il ferimento di circa 50, ha scatenato un incendio che ha rapidamente avvolto la struttura ospedaliera. Le Idf hanno dichiarato di essere impegnate in un'indagine approfondita per chiarire le dinamiche dell'incidente.

Nel frattempo, Umberto Calcagno, presidente dell'Associazione Italiana Calciatori (AIC), ha espresso preoccupazione per l'eccessivo numero di partite che i calciatori sono costretti a giocare. Durante una conferenza stampa a Bruxelles, Calcagno ha sottolineato come questa situazione sia percepita come una grande stortura anche dai giocatori che militano nei campionati italiani. La presentazione del reclamo contro la Fifa alla Commissione Europea, da parte delle Leghe europee, di Fifpro Europe e de LaLiga, rappresenta un'opportunità per manifestare il dissenso verso un calendario calcistico sempre più congestionato.

L'attacco aereo israeliano, avvenuto nella notte, ha colpito le tende destinate agli sfollati palestinesi all'interno del complesso ospedaliero di Al-Aqsa, nella città di Deir el-Balah, a Gaza. Il bilancio delle vittime, attualmente di quattro morti e circa 70 feriti, molti dei quali in condizioni gravi, è destinato a salire nelle prossime ore. Le autorità locali stanno lavorando incessantemente per prestare soccorso ai feriti e per contenere i danni causati dall'incendio.

Calcagno ha ribadito che il calcio, con il suo calendario sempre più fitto, rischia di "divorare se stesso". La conferenza stampa ha messo in luce le preoccupazioni dei calciatori italiani, che vedono nell'attuale situazione una minaccia per la loro salute e per la qualità del gioco.