Meloni teme i dazi al made in Italy. Sfida con Salvini sulle armi a Kiev

Meloni teme i dazi al made in Italy. Sfida con Salvini sulle armi a Kiev
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La Stampa INTERNO

Il trumpometro adesso segna una febbre altissima nella destra italiana. Fremeva Matteo Salvini, non si sa da quanto, nell’attesa di questo momento, il momento in cui poter rivendicare di essere sempre stato fermo, senza un minimo dubbio, a tifare per The Donald, a differenza dei partner di governo che il leghista tira in ballo esplicitamente, già di buon mattino quando il rosso repubblicano color… (La Stampa)

Ne parlano anche altre fonti

Trump, per congratularsi della vittoria elettorale. Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto stasera un primo colloquio telefonico con il presidente-eletto degli Stati Uniti d'America, Donald J. (Tiscali Notizie)

PUBBLICITÀ Galeotto mancato fu il sondaggio, realizzato dell’istituto di ricerca Quorum/YouTrend, che schierava gli italiani per Kamala Harris: 57% a favore della candidata democratica perché - per almeno il 49% del campione intervistato - la vittoria di Trump metterebbe a rischio la democrazia statunitense. (Euronews Italiano)

E ora scatenatevi. Avete l’imprimatur del re dei re delle repubbliche occidentali. Emuli ed esultanti, è il vostro momento.Ecco l’elenco - sicuramente insufficiente - di quanto potrete fare con tanto di giustificazione del presidente Usa e… tranquilli, la Unione Europea non conta nulla (vedi Orban, che fa quel che crede coi soldi di tutta l’Ue), quindi dovrete darne conto solo all’altare della White House, che vi guarderà con occhio distratto come fa con il Burundi o Timor est. (Aduc)

Salvini esulta, Tajani mogio. E Meloni è nella strettoia

Il commento di Giorgia Meloni alla vittoria di Donald Trump si ferma alla dimensione istituzionale. “Italia e Usa sono nazioni sorelle. Un legame strategico che ora rafforzeremo ancora di pi&u… (L'HuffPost)

Dopo il messaggio di congratulazioni pubblico, tra i due è intercorsa una telefonata cordiale che ha toccato i principali punti di interesse di politica estera per l'agenda dei prossimi mesi, non prima che il premier italiano porgesse al presidente eletto le sue più sentite congratulazioni per il risultato ottenuto. (il Giornale)

Non che la si spinga sino a far trapelare viva preoccupazione, come fanno invece Scholz e Macron, però è sideralmente distante dal tripudio di Orbán o di Salvini. (il manifesto)