Sciopero dei trasporti 8 novembre 2024, fasce di garanzia e orari del trasporto pubblico. Come muoversi a Roma, Milano, Napoli e Torino
I sindacati hanno convocato il primo sciopero dal 2005 senza fasce di garanzia, ma in diverse città i trasporti prevedono comunque alcuni servizi garantiti Si avvicina l’ennesima mobilitazione del servizio di trasporto pubblico: venerdì 8 novembre è previsto uno sciopero nazionale dei trasporti pubblici locali della durata di 24 ore: dalle 00 alle 23.59 senza fasce di garanzia che metterà a dura prova i viaggiatori e i pendolari. (Open)
Ne parlano anche altre fonti
(Adnkronos) – La protesta è stata proclamata unitariamente da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna “per il rinnovo del contratto nazionale, per la carenza di risorse, per la mancanza di politiche di programmazione, per la riforma del settore e per la salute e sicurezza sul lavoro”. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)
Lo sciopero oggi Ancora un venerdì nero per il trasporto pubblico. Oggi, 8 novembre, è il giorno dello sciopero nazionale proclamato da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna. Bus, tram e metro sono a rischio. (Today.it)
Fra cantieri del tram ed Eima, la fiera delle macchine agricole in corso fino a domenica, è in arrivo un venerdì nero per la città. (Corriere della Sera)
Sciopero 8 novembre senza fasce di garanzia Lo sciopero di 24 ore del trasporto pubblico locale indetto per l'8 novembre da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna, prevederà solo «i servizi assolutamente indispensabili per la generalità degli utenti», oltre alla «garanzia di quelli specializzati di particolare rilevanza sociale», come «trasporto dei disabili e scuola bus per materne e elementari». (ilmessaggero.it)
Lo stop di 24 ore senza fasce di garanzia - proclamato dai sindacati Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna - farà da 'sfondo' alla manifestazione organizzata a Roma, davanti alla sede del ministero dei Trasporti, a cui i sindacati torneranno a chiedere il rinnovo del contratto nazionale e più risorse per il comparto. (Today.it)
I sindacati protestano per «la carenza di risorse, per la mancanza di politiche di programmazione, per la riforma del settore e per la salute e sicurezza sul lavoro». (Il Sole 24 ORE)