SIRIA-RUSSIA: UN NUOVO CORSO DIPLOMATICO PER MOSCA

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Se il regime iraniano degli Ayatollah ha inanellato una nuova sconfitta a livello internazionale dopo la caduta del governo siriano dell’alawita Bashar al-Assad, non meno significativo è il fallimento dell’approccio russo in Siria. Nel 2015 l’intervento militare di Mosca in Siria scandì un ritorno dell’influenza russa in Medio Oriente, che non aveva precedenti di questa portata, ma la caduta di al-Assad ha mostrato la debolezza dell’impegno russo nel garantire la sicurezza e la stabilità nel Paese. (L'Opinione)

Se ne è parlato anche su altri media

Dobbiamo garantire la sicurezza e non si tratta solo del campo di guerra in Ucraina, dobbiamo essere preparati". Sulla Russia "dobbiamo capire che la minaccia è molto più grande di quanto immaginiamo, riguarda la nostra democrazia, la strumentalizzazione dell'immigrazione o quanto sta succedendo in Africa. (L'HuffPost)

Con l'incertezza di cosa accadrà alla base di Tartus dopo la caduta di Assad, la Russia sposta unità navali e assetti bellici nella Libia controllata da Khalifa Haftar. (Panorama)

Due guardiole devastate spiegano, in particolare, quale fosse la situazione prima della caduta di Assad: «All’interno vi lavoravano delle guardie siriane messe da Assad per controllare gli ingressi all’ambasciata – spiega – I due posti sono stati presi d’assalto dai ribelli». (Corriere TV)

Mosca sposta le truppe davanti alle coste italiane

L'evacuazione russa dalla base siriane è cominciata. Ma per tornare a casa, il passaggio obbligato è il Mar Mediterraneo. Dovrebbero essere quattro navi speciali dirette verso il porto di Tartus, a Latakia. (il Giornale)

Le truppe russe via dalla Siria, caricati i blindati sugli aerei cargo 18 dicembre 2024 (Il Sole 24 ORE)

L’Africa Corps, erede della famigerata Wagner, si proietta sul Mediterraneo. Reparti e armamenti russi sono già stati trasferiti dalla Siria - ma anche dalla Bielorussia - alla Libia, cioè a meno di 700 chilometri di distanza in linea d’aria dall’Italia, proprio sul fianco Sud della Nato. (Liberoquotidiano.it)