Bologna e l'alluvione, quel confine del fango che separa la città tra chi spala fango e chi vive nella normalità

Ci sono due Bologna in questi giorni, due città diverse che convivono: c’è chi spala il fango e chi non ha mai interrotto il suo tran tran quotidiano, perché vive nella parte di città senza torrenti che esplodono dal pavimento o canali che tracimano da sopra. Quasi nulla si è fermato per questi ultimi, nonostante l’altra Bologna sia finita sott’acqua. In ginocchio. Solo le scuole e gli asili, come sempre ormai, sono rimasti chiusi quel giorno, dando a tutti il senso che qualcosa di grosso in effetti era successo. (Corriere della Sera)

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È quello che ha presentato il ristorante ed ex Movimento 5 Stelle, Giovanni Favia, questa mattina in Procura. "La causa del vero e proprio disastro – si legge nell’esposto – che ha interessato la zona in oggetto, non è stata da sola la mole di acque meteore portate dal Ravone nel Reno, fatto anomalo essendo il Ravone nel punto in cui incontra il canale del Reno di sezione notevolmente inferiore allo stesso. (il Resto del Carlino)

Riproduzione riservata ROMA (ITALPRESS) – A distanza di un mese dall’ultima alluvione, l’Emilia-Romagna è di nuovo sotto all’acqua e al fango. Radioimmaginaria, la radio degli adolescenti, ne ha parlato con il climatologo Antonello Pasini che ha spiegato cosa si dovrebbe fare per ridurre questi eventi climatici. (CremonaOggi)

A Bologna, oggi, scuole e parchi ancora chiusi, grazie all’ordinanza emanata dal sindaco Matteo Lepore. Ancora allerta arancione su gran parte dell’Emilia-Romagna, in particolare su Montagna emiliana centrale, Pianura reggiana, Pianura modenese, Costa ferrarese e Bassa collina piacentino-parmense. (il Resto del Carlino)

“È venuto giù un volume d’acqua molto superiore rispetto a un anno e mezzo fa: l’anno scorso lavorammo quasi un mese per liberare il canale dalla Certosa a via della Grada da 2mila tonnellate di fango. (il Resto del Carlino)

Leggi tutta la notizia Non si fermano gli interventi di sostegno e supporto dei volontari dei Coordinamenti della Protezione Civile Territoriale del... (Virgilio)

La frana che si è riattivata nella borgata Cà di Sotto a San Benedetto Val di Sambro è guardata a vista da protezione civile, vigili del fuoco, carabinieri, esercito, tecnici regionali e della protezione civile, che sono sul luogo da stanotte per cercare di assicurare un passaggio all’acqua, nel caso in cui il torrente si chiuda definitivamente. (La Repubblica)