Spie dell'Iran in Israele, ecco chi sono: giovani, infiltrate da due anni, Rami Alian come capo. «Cellula attiva pronta a uccidere uno scienziato nucleare»

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ilmessaggero.it ESTERI

Si apre il fronte dello spionaggio tra Israele e Iran. Dopo gli attacchi missilistici, con risposte e presupposti di nuovi bombardamenti, tra Tel Aviv e Teheran ora il gioco si è spostato sul terreno delle intelligence. Infiltrati iraniani pronti a colpire nel cuore delle città, puntando elementi di spicco della società israeliana. Ieri i primi sette arresti, oggi altri sette. Una rete terroristica, secondo lo Shin Bet con base a Gerusalemme Est (ilmessaggero.it)

La notizia riportata su altri media

Sembra che gli 007 degli Ayatollah siano andati oltre l’epidermide dello Stato ebraico agendo dal suo interno, in una clamorosa storia d’infiltrazione che scuote Am Israel. Gli occhi, le orecchie e le braccia dell’Iran in Israele sono anche di origine ebraica? Provenienti dall’Azerbaijan, sette ebrei israeliani sono stati arrestati, accusati di essere spie dell’Iran e di aver raccolto informazioni su basi militari dello Stato d’Israele prese di mira da Teheran e dalle milizie filoiraniane. (Mosaico-cem.it)

Israele deve guardarsi anche dal fronte interno. In due distinte retate i servizi segreti hanno arrestato 14 persone accusate di essere spie al soldo dell’Iran. Servizio di Alessandra Buzzetti Questo contenuto non è disponibile per via delle tue preferenze sui cookie (TV2000)

Si estende il caso delle spie al servizio dell'Iran in Israele. (il Giornale)

Lunedì erano finiti in manette sette ebrei residenti ad Haifa e nel nord, emigrati dall’Azerbaijan: tra loro un ex disertore dell’esercito e due minori. Sono accusati di aver fotografato e raccolto … (L'HuffPost)

Un periodo di “iniziazione” con missioni di prova, seguito da compiti progressivamente più complessi e più rischiosi, pagati sulla base di un listino prezzi: fare graffiti per strada, acquistare armi, fotografare basi militari, programmare di un omicidio. (Il Fatto Quotidiano)

A un certo punto è stato anche chiesto di lanciare una granata contro un agente della sicurezza israeliana, ma non è stato eseguito. Le sono state assegnate varie missioni per le quali sono stati pagati migliaia di shekel, tra cui graffiti che chiedevano il rilascio di ostaggi a Gaza e atti di vandalismo a Gerusalemme, nonché fotografie di vari luoghi. (Corriere del Ticino)