Paradosso della tolleranza: il caso Tony Effe e la libertà di espressione
C’è una bizzarria che si chiama “Paradosso della tolleranza”. Si usa per valutare se una scelta sia o meno opportuna. Fino a dove si può applicare la tolleranza prima che diventi un pericolo per i tolleranti? Il paradosso è stato definito dal filosofo ed epistemologo Karl Popper: una società eccessivamente tollerante rischia di implodere e di essere dominata proprio dagli intolleranti presenti al suo interno, cui ha permesso di prolificare. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Su altri giornali
Capodanno Roma, Calenda: "Tony Effe? Suoni dove vuole, ma non può essere pagato con soldi pubblici" 20 dicembre 2024 (Il Sole 24 ORE)
Questo è il numero di venerdì 20 dicembre 2024 della newsletter Hanno tutti ragione, firmata da Stefano Cappellini. Per attivare l'iscrizione clicca qui Nella storia di Tony Effe e del concertone di Capodanno a Roma bisognerebbe distinguere bene due piani. (la Repubblica)
A parlarne era stato lui stesso in un servizio de Le Iene risalente allo scorso anno. Non accenna a placarsi la polemica su Tony Effe, il trapper romano (originario del Rione Monti), dapprima invitato e poi escluso dal Capodanno di Roma. (Today.it)
Inoltre, resterà chiusa al traffico la strada provinciale SP34 nel tratto tra via dell’Industria e via Pigafetta. (SARdies.it)
Da un lato con il trapper romano, prima invitato e poi escluso dal concertone di Capodanno organizzato dal Campidoglio al Circo Massimo per via dei suoi testi considerati violenti e sessisti, che ieri - con un colpo di scena da manuale - ha annunciato il suo personalissimo live di San Silvestro: sempre a Roma ma sul palco del Palazzetto dello Sport all’Eur, un autentico anti-concertone (al sapore di ripicca) con biglietto al prezzo popolare di 10 euro e parte dei ricavati che potrebbe essere devoluta alle associazioni per la difesa dei diritti delle donne. (Corriere Roma)
Una sola voce fuori dal coro, almeno per il momento, sul caso Tony Effe, escluso dal concerto di Capodanno di Roma a causa dei suoi testi, giudicati sessisti e misogini. È quella di Ginevra Lamborghini, che sui social dice la sua senza filtri: "Non ho nulla contro Tony Effe, ma questa solidarietà tra artisti che gridano alla censura mi pare proprio una cosa ridicola". (Today.it)