Epic Games vince la causa contro Google: il Play Store è un monopolio

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Big Tech sotto accusa

Epic Games ha ottenuto una vittoria decisiva contro Google in una causa antitrust iniziata nel 2020, che ha portato a una storica sentenza da parte di un giudice statunitense. La sentenza stabilisce che il Google Play Store detiene un monopolio illegale, costringendo Google a modificare profondamente il suo modello di business, come riportato da Reuters. Advertising Una delle conseguenze principali di questa sentenza è che Google sarà ora obbligata a permettere agli utenti Android di scaricare app store alternativi, come l’Epic Games Store, direttamente dal Google Play. (iSpazio)

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Il Play Store di Android è un monopolio e Google è obbligata a modificare varie imposizioni: è quanto stabilito a conclusione della causa antitrust che vede dal 2020 contrapposte Google a Epic Games. Google dovrà consentire agli utenti Android di scaricare app da store rivali quali l’Epic Games‌ Store da dentro il Google Play e permettere a store di terze parti di distribuire app che ora si trovano esclusivamente su Google Play. (macitynet.it)

Il Google Play Store è stato dichiarato un monopolio illegale e Google dovrà aprirlo alla concorrenza. Questa è la storica sentenza emessa dal giudice James Donato nel caso “Epic contro Google“, che potrebbe rivoluzionare il mercato delle app Android (Key4biz.it)

Il giudice federale degli Stati Uniti James Donato ha emesso un'ingiunzione permanente che ordina a Google di aprire il suo store per Android, il Google Play Store, alle app rivali a partire da novembre di quest'anno. (Multiplayer.it)

Google dovrà aprire il suo store online alla concorrenza per i prossimi tre anni

Dal 1 novembre 2024 al 1 novembre 2027, Google deve cessare di imporre il proprio sistema di pagamento e permettere agli sviluppatori Android di informare gli utenti su alternative di pagamento direttamente dall'interno dello Store, oltre a permettere di linkare metodi alternativi per scaricare le loro app. (Tom's Hardware Italia)

Un giudice distrettuale negli Stati Uniti ha ordinato a Google di modificare il proprio servizio di distribuzione delle applicazioni per i dispositivi Android – noto come Google Play o Play Store – in modo da fornire più opzioni agli utenti. (Start Magazine)

Inoltre al colosso tecnologico sarà impedito di stipulare accordi che includono il pagamento di commissioni o la condivisione delle entrate, per lanciare applicazioni in esclusiva sullo store o preinstallarlo su nuovi dispositivi. (WIRED Italia)