Zenari: in Siria la speranza muore, la gente vuole solo scappare

Salvatore Cernuzio – Città del Vaticano In Siria “la speranza è morta” e la gente ha un unico desiderio: “Scappare”. Quattordici anni di conflitto, la povertà estrema, le sanzioni internazionali, il terremoto, ora una nuova ondata di tensioni e violenze iniziano a pesare sul cuore anche del cardinale Mario Zenari. Da sedici anni nunzio a Damasco, il porporato guarda con preoccupazione alla presa di Aleppo, lo scorso 30 novembre: la seconda città più grande della Siria per la prima volta è totalmente fuori dal controllo del governo di Assad e nelle mani dei ribelli jihadisti. (Vatican News - Italiano)

Ne parlano anche altri media

In questi giorni sentiamo di nuovo parlare della Siria e dei “ribelli siriani”, ma dietro questo termine generico c’è un nome che torna a emergere: Hayat Tahrir al-Sham (HTS). È un’organizzazione capace di destabilizzare non solo il Medio Oriente, ma anche l’Europa, e che ha legami diretti in Italia. (Nicola Porro)

L’attacco del gruppo islamista radicale Hayat Tahrir al-Sham (HTS) su Aleppo e Idlib dei giorni scorsi ha riacceso i riflettori sulla guerra civile in Siria. (Fanpage.it)

SIRIA (Limes)

Aleppo, la città martire di nuovo al centro del conflitto siriano: cancellata da quattro anni di assedio e da un terremoto

Cosa sta succedendo in Siria? Cosa è successo negli anni scorsi? Chi sta con chi? Quale ruolo hanno Russia e Iran? E gli Stati Uniti? E la Turchia? La guerra nel Paese prosegue da più di 13 anni. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Perché la prima considerazione è proprio questa: quanto ora accade nel Nord del Paese, con l’improvvisa esondazione dalla provincia di Idlib di colonne di islamisti che in qualche giorno hanno preso Aleppo e si sono avvicinati all’altra grande città (900mila abitanti) di Hama, 200 chilometri più a Sud, non è una «cosa nuova» ma la ripetizione di quanto avevamo visto tra il 2011 e il 2015, cioè fino a quando l’intervento militare russo rovesciò l’andamento delle operazioni a favore di Bashar al-Assad. (L'Eco di Bergamo)

Oggi, a più di 13 anni dall’inizio della guerra civile siriana, la nuova fiammata dell’interminabile conflitto divampa ancora in quella che è per tutti la città martire del Paese: la seconda più grande, gioiello culturale devastato da un assedio durato quattro anni e da un terremoto che nel 2023 ha colpito tutta l’area al confine tra Siria e Turchia. (Il Fatto Quotidiano)