“È lì, colpitelo”. La rivincita del Mossad

La morte di Hassan Nasrallah è solo l’ultima di una lunga serie. E soprattutto si tratta del compiuto riscatto del Mossad, l’agenzia di intelligence israeliana finita nella bufera per il clamoroso flop in occasione dell’attacco di Hamas del 7 ottobre scorso. Non è necessario tornare agli anni Settanta, ovvero alla leggendaria operazione “Ira di Dio” che portò all’eliminazione dei dirigenti dell’Olp ritenuti responsabili del massacro degli atleti israeliani alle Olimpiadi di Monaco del 1972: attentati straordinari, attacchi mirati esiziali, la quintessenza dell’efficacia. (Nicola Porro)

Su altri giornali

Ci sarebbe un conto israeliano dietro le società coinvolte nell’acquisto dei cercapersone che sono esplosi in Libano per colpire ufficiali e militanti di Hezbollah. (il Giornale)

Prosegue l'indagine internazionale per ricostruire il complesso puzzle che ha portato alla manomissione dei cercapersone di Hezbollah. (il Giornale)

LONDRA – Sarebbe stata una “talpa” iraniana a fornire l’ultima, decisiva informazione: il momento in cui Hassan Nasrallah è arrivato nella segretissima e super protetta sede della sua organizzazione, nei sotterranei di un quartiere di Beirut. (la Repubblica)

Dai pager alle comunicazioni radio, la guerra ibrida e psicologica

Attacchi su ampia scala che preoccupano perché violano apertamente uno dei principi fondamentali della Teoria della Guerra Giusta e delle leggi umanitarie internazionali: la distinzione tra combattenti e non. (Corriere della Sera)

In un unico maledetto giorno furono uccisi 21000 soldati inglesi e feriti oltre 55mila, mandati al massacro da una decisione criminale del Comando britannico. Fino a tre anni fa, introducevo il mio corso di Scienza politica raccontando agli studenti del Primo Luglio 1916, l’inizio della battaglia della Somme. (ilmattino.it)

Dopo dodici giorni di attacchi e strategie psicologiche, prima con i cercapersone esplosivi e poi con vere e proprie campagne di bombardamento aereo, è sempre più difficile distinguere la realtà dalla suggestione sui fronti che coinvolgono Israele. (il manifesto)