Giulia Cecchettin, il ricordo di von der Leyen: "Merita giustizia"
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"Una donna su tre subisce violenza nella sua vita. In questa giornata per l’eliminazione della violenza contro le donne lasciateci ricordare che dietro ogni numero c’è un volto, un nome, un’anima, una storia. Donne come Giulia Cecchettin in Italia, Deborah Mihalova in Bulgaria e Gisele Pelicot in Francia", ha affermato in una dichiarazione video pubblicata su X la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. (Sky Tg24 )
Su altri media
GROSSETO – Ad un anno dal femminicidio di Giulia Cecchettin che ha fatto esplodere di rabbia tutte le piazze italiane, il Collettivo Women Talking torna in strada con le cittadine e i cittadini di Grosseto per ricordare, denunciare e chiedere giustizia. (IlGiunco.net)
Lunedì 25 novembre, in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, il Comune di Sorso - Assessorato alla Politiche sociali e Pari Opportunità, in collaborazione con il Centro per le Famiglie, sede dell’iniziativa, Centri in Rete e le cooperative sociali Porta Aperta Onlus e EduPê, organizza un evento di sensibilizzazione con partenza da via della Resistenza che sarà seguito da una fiaccolata verso la panchina rossa del parco di via Marina. (L'Unione Sarda.it)
È un reato odioso ancora poco punito». In Veneto viviamo con particolare trasporto la Giornata Mondiale di lunedì 25 novembre, nel ricordo vivissimo e straziante del femminicidio di Giulia Cecchettin. (ilgazzettino.it)
Lunedì 25 novembre, alle ore 18.30, in occasione della Giornata internazionale per la lotta alla violenza di genere, presso il Comune di Surbo, le consigliere Martina Gentile e Filomena D’Antini, oltre qualsiasi appartenenza politica, hanno fortemente voluto un evento per promuovere la riflessione su questa tema così sentito. (Corriere di Puglia e Lucania)
Per sensibilizzare ancora di più la popolazione, in particolar modo quella scolastica, da tempo sono in atto iniziative come il 'minuto di rumore', ispirato alle parole di Elena Cecchettin, sorella della vittima, invece del consueto minuto di silenzio, per esprimere la rabbia e l'indignazione verso la piaga della violenza sulle donne. (gonews)
Invece bisogna urlare, alzare al massimo il volume. Non un minuto di silenzio, perché è col silenzio che la violenza si propaga indisturbata. (Donna Moderna)