Stellantis: "Il futuro è a rischio, non dobbiamo aspettare ma agire. Così”
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La strategia del Consorzio Industriale del Lazio per affrontare la crisi dell'indotto Stellantis. La ricetta in 5 punti illustrata questa sera dal professor Trequattrini ad Unindustria. "Il futuro è a rischio, non è tempo di lamentarsi ma di agire” “Non possiamo nasconderci dietro il linguaggio politico o le parole di circostanza: il futuro delle nostre imprese, dei nostri lavoratori e delle nostre famiglie è a rischio”: il re è nudo ed il professor Raffaele Trequattrini non ha intenzione di svolgere il ruolo del cortigiano sciocco nella celebre favola di Andrersen. (AlessioPorcu.it)
Su altri media
Venerdì 29 novembre la Transnova, azienda attiva nel campo della logistica negli stabilimenti di Torino Mirafiori, Cassino (Frosinone), Melfi (Potenza) e Pomigliano d’Arco (Napoli), ha comunicato che l’appalto con l’ex Fiat si chiuderà il 31 dicembre. (Collettiva.it)
Le immagini del confronto tra il presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, e gli operai di Trasnova impiegati nello stabilimento Stellantis di Pomigliano d’Arco, durante la visita del leader pentastellato al presidio di protesta dei lavoratori per il mancato rinnovo della commessa tra il colosso automobilistico e Trasnova, che opera nel settore della logistica e dei trasporti. (LAPRESSE)
“Stellantis non rinnova la commessa, che scade il prossimo 31 dicembre, a Trasnova e in 90 a Pomigliano perdono il posto di lavoro. (Agenda Politica)
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Dall'11 novembre scorso, invece, è iniziato il contratto di solidarietà per 892 lavoratori dello stabilimento automobilistico e proseguirà fino al 1 agosto 2025. Si tratta della fermata natalizia che avverrà con permessi per i lavoratori; prima delle festività, tiene banco la cassa integrazione guadagni per 400 operai nel reparto motori Gse e V6, dal 16 al 21 dicembre. (Corriere della Sera)
Lumini e cancelli bloccati: tutti al capezzale dello stabilimento di Cassino. Gli operai della fabbrica non solidarizzano con i colleghi delle ditte esterne licenziate e ignorano la loro protesta. Le organizzazioni prima decidono di scioperare, poi si dividono tra loro: la Fim, si sfila, Uilm e Cub litigano, la Fiom resta in silenzio. (LeggoCassino.it)