I 15 motivi per cui Giulia Cecchettin aveva lasciato Filippo Turetta
Ci sono tutti i comportamenti preoccupanti, i cosiddetti segnali, che Filippo Turetta aveva messo in atto dopo la fine della loro relazione, nell’estate del 2023. Ci sono tutti nella lista che Giulia Cecchettin, la studentessa 22enne di Vigonovo uccisa dall’ex fidanzato, aveva annotato sul suo diario. “Vuole che gli scriva molte volte al giorno – scriveva la ragazza –; non accetta le uscite con le mie amiche; ha idee strane riguardo al farsi giustizia da soli per i tradimenti, la tortura, robe così”. (Luce)
Su altri giornali
"Insussistenza delle aggravanti, della premeditazione, della crudeltà, degli atti persecutori e del rapporto affettivo", è la tesi dei legali Giovanni Caruso e Monica Cornaviera. Se ieri è stata la giornata che sancito la richiesta di ergastolo per Turetta, quest'oggi è toccato alla difesa spiegare le ragioni per cui il killer di Giulia Cecchettin non merita il carcere a vita. (Il Giornale d'Italia)
Dopo la richiesta di condanna del pm Petroni, è il turno del legale Giovanni Caruso che vuole scongiurare il carcere a vita per il 22enne (Open)
Gli aggiornamenti in diretta per il processo contro Filippo Turetta. Si comincia alle 9.30 con l'arringa del difensore dell'imputato, Giovanni Caruso. "Condanna all'ergastolo per l'omicidio di Giulia Cecchettin". (Fanpage.it)
«Riteniamo che non sussistano i due elementi costitutivi della premeditazione: da un lato il lasso temporale che deve passare tra ideazione ed esecuzione del delitto, dall’altro l’elemento ideologico». (Corriere TV)
Lo ha auspicato il difensore dell’imputato, il professor Giovanni Caruso, nel corso dell’arringa con cui ha cercato di convincere la Corte d’assise dell’insussistenza delle varie aggravanti contestate al suo assistito. (ilgazzettino.it)
È questa la richiesta formulata dai legali di Filippo Turetta che ora chiedono il riconoscimento delle attenuanti generiche. Al termine di un arringa di circa tre ore davanti alla corte d'Assise di Venezia, l'avvocatessa Monica Cornaviera e il collega Giovanni Caruso contestano la premeditazione, la crudeltà e gli atti persecutori riconosciuti al ventiduenne accusato dell'omicidio dell'ex fidanzata Giulia Cecchettin. (Liberoquotidiano.it)