Raid a Beirut, Israele annuncia: "Ucciso il comandante di Hezbollah Suhail Hussein Husseini"

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In un raid israeliano a Beirut sarebbe rimasto ucciso un altro importante dirigente di Hezbollah, Suhail Hussein Husseini, capo del quartier generale dell'organizzazione nonché incaricato della logistica e del finanziamento delle varie unità del gruppo. Husseini faceva anche parte del Consiglio della Jihad di Hezbollah, principale organo militare del 'Partito di Dio'. Sarebbe morto durante un bombardamento aereo avvenuto lunedì. (Today.it)

Se ne è parlato anche su altre testate

Le Forze di difesa israeliane hanno annunciato di aver avviato un'operazione terrestre "limitata, localizzata e mirata" contro Hezbollah nella parte sudoccidentale del Libano. Un raid dell'aviazione dello Stato ebraico su Beirut ha causato la morte di Suhail Hussein Husseini, comandante del quartier generale di Hezbollah. (Il Sole 24 ORE)

Siamo nel villaggio di Yaroun, nel sud del Libano. Ecco cosa resta della cittadina ridotta in macerie dopo gli intensi bombardamenti dell'esercito israeliano. (la Repubblica)

In Medio Oriente è stata un’altra notte di bombardamenti con reciproci lanci di razzi tra Israele e Libano. E proprio questa mattina l’esercito israeliano ha annunciato di aver ucciso a Beirut Suhail Hussein Husseini, comandante del quartier generale di Hezbollah (La Stampa)

Beirut, ecco cosa è la guerra per che vive nella capitale libanese, ma che ha la fortuna di non abitare nella zona Sud della città: la testimonianza

L'esercito israeliano si prepara a un'operazione nel sud del Libano: il video 08 ottobre 2024 (Il Sole 24 ORE)

L'obiettivo è smantellare le infrastrutture di Hezbollah (LAPRESSE)

BEIRUT – Cosa è la guerra per che vive nella capitale libanese, ma come me ha la fortuna di non abitare a Beirut Sud? È prima di tutto preoccupazione e paura, è il tentativo d’abituarsi al rumore costante dei droni israeliani tenendo contemporaneamente l’orecchio sempre teso per ascoltare il suono dei caccia in attesa del boato dell’esplosione che certamente arriverà. (la Repubblica)