Addio a Lino Capolicchio, indimenticato interprete de «Il giardino dei Finzi Contini»
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L'inizio del decennio è stato di ottimo auspicio per l'attore che, proprio negli anni Settanta, visse il suo periodo migliore nel mondo del cinema.Dopo la prova per De Sica, viene chiamato da altri autori molto impegnati come Giuseppe De Santis («Un apprezzato professionista di sicuro avvenire» del 1972) o Carlo Lizzani («Mussolini ultimo atto» del 1974)
Nato a Merano il 21 agosto del 1943, Capolicchio fa le sue prime esperienze nel mondo dello spettacolo lavorando per il teatro: prima a Torino, città in cui è cresciuto, e poi a Roma per frequentare l'Accademia nazionale d'Arte Drammatica Silvio D'Amico. (Il Sole 24 ORE)
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Lino Capolicchio è morto: l'attore protagonista de Il Giardino dei Finzi Contini aveva 78 anni. Il successo di Lino Capolicchio. Il successo a livello nazionale è arrivato con il film Il Giardino dei Finzi Contini di Vittorio De Sica, dove Lino Capolicchio ha vestito i panni del protagonista. (Notizie.it )
Come nel caso di Lino Capolicchio, morto a Roma nella serata di martedì 3 maggio a 78 anni: attore feticcio di Pupi Avati, protagonista de La casa dalle finestre che ridono, ma anche allievo di Giorgio Strehler e interprete del Giardino dei Finzi-Contini che valse a Vittorio De Sica un Oscar. (Il Sole 24 ORE)
News Cinema. Dopo Gianni Cavina, ci lascia a 78 anni anche l'amico e collega Lino Capolicchio, indimenticabile protagonista per De Sica de Il giardino dei Finzi Contini, che con lui ha diviso tanti set di Pupi Avati, da La casa dalle finestre che ridono a Il signor diavolo. (ComingSoon.it)
Capolicchio lavora poi con Pupi Avati, come protagonista in La casa delle finestre che ridono (1976) e poi in Le strelle nel fosso (1978), Ultimo minuto (1987), Una sconfinata giovinezza (2010) e il più recente Il signor diavolo (2019) Il suo esordio come attore si compie però a Milano, al Piccolo Teatro nella compagnia di Giorgio Strehler. (Il Fatto Quotidiano)
Nel capoluogo piemontese ha sperimentato i primi approcci al mondo del teatro, sotto la direzione di Massimo Scaglione. Dopo diversi successi a teatro, guidato dapprima da Giorgio Strehler, ha esordito poi sulla Rai nello sceneggiato Il conte di Montecristo (1966) (Velvet Gossip)