l'Italia riparte verso il mondiale 2026, tra speranze e ostacoli

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SPORT

Dopo due mancate qualificazioni consecutive – Russia 2018 e Qatar 2022 – e l’amara eliminazione ai quarti della Nations League contro la Germania, la Nazionale di Luciano Spalletti si trova davanti a un bivio: riscattarsi o affrontare un nuovo, imbarazzante fallimento. Il sorteggio per le qualificazioni europee al Mondiale 2026, in programma tra Stati Uniti, Canada e Messico, ha piazzato gli Azzurri in un girone a cinque squadre con Norvegia, Israele, Estonia e Moldavia. Un gruppo che, sulla carta, potrebbe sembrare accessibile, ma che nasconde insidie non trascurabili, a cominciare da una Norvegia guidata da Erling Haaland e Martin Ødegaard, e da un Israele in crescita.

Le prime giornate hanno già offerto spunti significativi: la Norvegia ha travolto la Moldavia per 5-0, mentre Israele ha superato l’Estonia (2-1), risultati che delineano una gerarchia preliminare. L’Italia, che esordirà solo a settembre, dovrà dimostrare di aver assimilato le lezioni degli ultimi anni, durante i quali ha alternato lampi di qualità a vuoti abissali. Spalletti, reduce dal pareggio con la Germania (3-3) e dalla sconfitta all’andata (2-1), ha cercato di trasmettere sicurezza: «State tranquilli, sappiamo cosa fare», ha dichiarato, evitando però di scivolare in trionfalismi.

Il calendario, con partite concentrate tra il 2024 e il 2025, richiederà concentrazione costante. Se la Moldavia e l’Estonia appaiono come avversarie alla portata, le sfide contro Norvegia e Israele potrebbero rivelarsi decisive, soprattutto in trasferta. La Federazione, dal canto suo, dovrà garantire stabilità, evitando le tensioni che in passato hanno minato il lavoro dei tecnici. Intanto, il pubblico, ancora scottato dalle delusioni recenti, osserva con prudenza, consapevole che persino in un girone così, nulla può essere dato per scontato.