Applicativo APP sospeso dal Tribunale di Milano e altrove

Il Presidente del Tribunale di Milano, con Decreto ex art. 175 bis comma 4 c.p.p., ha disposto la sospensione temporanea fino al 31 marzo dell'utilizzo dell'applicativo APP. Provvedimenti di sospensione anche in altri Tribunali, come Bari, Foggia, Siracusa, Catania, Roma, Napoli, Rieti. Il decreto meneghino del 7 gennaio Il presidente del tribunale ordinario di Milano, col decreto del 7 gennaio 2025 ha sospeso temporaneamente l'impiego dell'applicativo APP per l’adozione e il deposito di atti, documenti, richieste e memorie relative alle fasi processuali relativi al giudizio dibattimentale e predibattimentale. (Altalex)

Se ne è parlato anche su altre testate

Ma già dall’altro giorno sono cominciati i problemi e delle udienze sono state rinviate. Dal 2 gennaio, dopo una fase sperimentale, l’applicativo ministeriale per la gestione del processo penale telematico è diventato obbligatorio per il deposito di atti specifici da parte di giudici e magistrati. (il Resto del Carlino)

La VII commissione del Consiglio superiore della magistratura ha avviato un immediato monitoraggio del processo penale telematico anche alla fase dibattimentale. (NT+ Diritto)

Una sorta di doppio binario previsto fino al 31 marzo, in attesa dei ritocchi necessari per attrezzare aule e garantire competenze, per far decollare la App fortemente voluta dal ministero della Giustizia per rendere più spedito ed efficace il funzionamento del processo penale nel Tribunale di Napoli (ilmattino.it)

Flop del processo penale telematico, sospeso in tribunale il sistema App

Nomine mai arrivate. Insomma. (La Stampa)

La scritta “errore” evidenziata da un riquadro rosso la dice lunga sullo stato di salute del processo telematico a Roma, dove il presidente facente funzioni Lorenzo Pontecorvo ha alzato bandiera bianca ripristinando il “documento analogico” almeno nel primo mese dell’anno. (Repubblica Roma)

Falsa partenza per il processo penale telematico. La presidente del tribunale di Napoli, Elisabetta Garzo, affiancata dalla vicaria Giovanna Ceppaluni, ha sospeso fino al 31 marzo il sistema App del ministero della Giustizia che avrebbe dovuto rendere obbligatorio il binario unico digitale degli atti introdotto dal governo a partire dall’inizio dell’anno. (La Repubblica)