L'ultima eredità del grillismo. Vietato pagare bene i ministri
Nell'organismo della politica circolano ancora le ultime scorie del grillismo deteriore, quello dell'«uno vale uno». Tutti uguali, dal banchiere centrale al miracolato mandato in Parlamento con tre clic e un gazebo con le sedie da picnic. Nell'opinione pubblica anticasta, è rimasto il riflesso incondizionato dei soldi ai politici, sempre ritenuti troppi, ingiustificati e immeritati. Spesso, purtroppo, è così. (il Giornale)
La notizia riportata su altri giornali
L’attacco sguainato della presidente del Consiglio al M5S mi ha dato l’impressione di una reazione istintiva e virulenta, non così distante dal normale eloquio in punta di forchetta alla quale ci ha abituati, ma indubbiamente le è stato colpito un nervo scoperto. (Il Fatto Quotidiano)
"Fanno lo stesso lavoro - ha dichiarato Meloni, in sede di replica nel dibattito sulle sue comunicazioni in vista del Consiglio europeo a proposito dell'emendamento alla manovra -, dunque dovrebbero avere lo stesso trattamento. (la Repubblica)
Dopo le numerose polemiche, che hanno generato un vero e proprio caso, nella legge di Bilancio è saltata l’equiparazione dei compensi dei ministri e sottosegretari non parlamentari a quelli dei colleghi eletti i Parlamento (Virgilio Sapere)
La giornata Ancora caos e ritardi alla Camera, oggi attesa la fiducia. Il via libera definitivo del Senato slitta al 28 dicembre. Niente aumenti per i membri del governo. La Lega: flessibilità in uscita con la previdenza integrativa (La Stampa)
Tanti emendamenti approvati nella notte. Si punta a chiudere in giornata, con il mandato al relatore prima delle comunicazioni della premier in vista del Consiglio europeo (AGI - Agenzia Italia)
Cambia ancora la norma sull'aumento di stipendio dei ministri, trasformato in un rimborso spese: nell'ultima formulazione dell'emendamento dei relatori viene precisato che ad essere rimborsate saranno le spese di trasferta solo da e per il domicilio/residenza. (Fanpage.it)