Farmaci, Novartis contro la manovra: “Ci penalizza, colpisce chi fa innovazione”

FIRENZE – All’industria del farmaco non piace la manovra del governo Meloni. Si sono già mossi, in senso critico, alcuni rappresentanti delle aziende italiane, ha poi detto la sua il presidente di Farmindustria, Marcello Cattani, e ora interviene anche Valentino Confalone, country president di Novartis Italia e chairman di EuniPharma, l’associazione dei produttori europei. Dottor Confalone, cosa … (la Repubblica)

Se ne è parlato anche su altre testate

Lo ha fatto anche a margine del convegno Il valore del settore farmaceutico nel sistema Paese. Una Life Sciences strategy italiana promosso da Sanofi, tenutosi il 13 novembre a Roma presso il Centro Studi Americani. (RIFday)

Ci sono innanzitutto l’industria e i distributori intermedi, ma anche le farmacie, a seguire con il fiato sospeso l’esame in commissione Bilancio di Montecitorio della Manovra per il 2025, che all’articolo 57 ridistribuisce da industria a grossisti uno 0,65 % di spettanza (dal 66,65 al 66% e dal 3 al 3,65% rispettivamente). (Pharmacy Scanner)

Lo afferma il presidente di Farmindustria, Marcello Cattani, chiedendo che “la manovra venga profondamente modificata, con l’incremento del tetto di spesa farmaceutica per gli acquisti diretti, aumentandolo dello 0,55% per stabilizzare un payback diventato insostenibile”. (Sanità24)

Egualia: “Manovra, va eliminata la revisione delle quote di spettanza dell’industria”

È necessaria una profonda revisione delle misure previste nel DDL sul capitolo della farmaceutica, a partire dall’art. Manovra2025 (Farmacista33)

I rappresentanti delle industrie farmaceutiche e delle aziende produttrici di farmaci fuori brevetto, hanno espresso preoccupazione rispetto a politiche che potrebbero compromettere la sostenibilità economica e l’approvvigionamento di medicinali essenziali. (Socialfarma - il portale web della farmacia)

Il leader della sigla dei produttori di equivalenti biosimilari e value added medicines spiega in buona sostanza che nel testo del provvedimento così come attualmente formulata alcune norme non possono essere oggetto di aggiustamenti, ma debbono semplicemente essere eliminate. (RIFday)