Dazi Trump, uragano su Italia: effetti su export, prezzi e posti di lavoro
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I dazi di Donald Trump colpiscono tutto il mondo, Ue e Italia compresa. Le tariffe introdotte dal presidente degli Stati Uniti per i prodotti dell'Unione Europea sono del 2025 e scattano il 9 aprile. Cosa significa per l'Italia? Quali sono i prodotti italiani che finiscono nel mirino? Il pensiero va al settore agroalimentare, con effetti notevoli. Il dazio al 20% su tutti i prodotti agroalimentari Made in Italy porterà a un rincaro da 1,6 miliardi per i consumatori americani, con un calo delle vendite che danneggerà le imprese italiane, oltre ad incrementare il fenomeno dell'italian sounding, con la diffusione di prodotti 'tarocchi', come evidenzia Coldiretti (Adnkronos)
Se ne è parlato anche su altri giornali
«Si tratta di un colpo durissimo al Made in Italy, con un calo delle vendite che danneggerà le imprese italiane a favore di una diffusione di prodotti “tarocchi” – dichiarano Gianluca Boeri, presidente di Coldiretti Liguria, e Bruno Rivarossa, delegato confederale –. (La Stampa)
Un segnale preciso della presenza dello Stato in Calabria. Un segnale preciso della vicinanza del Governo alla nostra regione. (LaC News24)
L'introduzione dei nuovi dazi imposti dal presidente Trump, che fanno lievitare il prezzo del formaggio del 20%, mette seriamente a rischio il consolidamento di questo mercato e le prospettive future dell'export negli Usa. (Tiscali Notizie)

Dopo l’annuncio arrivato nella serata di mercoledì da Donald Trump, l’Unione italiana vini e il suo presidente Lamberto Frescobaldi hanno analizzato dati per tutta la notte.… (la Repubblica)
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha annullato gli impegni previsti oggi in agenda, in modo da poter concentrare la propria attività sulle azioni da intraprendere in seguito all'introduzione di nuovi dazi da parte del Governo degli Stati Uniti (LaC News24)
"Con i sanguinosi dazi americani al 20% il mercato dovrà tagliare i propri ricavi di 323 milioni di euro all’anno, pena l’uscita dal mercato per buona parte delle nostre produzioni. (La Stampa)