23 novembre 1980: in Campania e Basilicata la terra trema per 90 secondi, è la distruzione con 3000 morti
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È una domenica come tante, in tv sul primo canale è cominciato da poco Juventus-Inter mentre la seconda rete trasmette un film per ragazzi “Il pirata Barbanera”. Proprio durante la messa in onda di un tempo del derby d'Italia finito 2 a 1 per i bianconeri, sono le 19.34, inizia un dramma che dura 90 lunghissimi secondi: la terra è sconquassata da un’onda sismica di inaudita potenza. Tutta l’Italia meridionale è scossa dal terremoto, le regioni più colpite sembrano essere la Campania e la Basilicata (Corriere della Sera)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Il silenzio delle 2914 vittime. La distruzione, la disperazione dei 280mila sfollati. (Orticalab)
Quasi tremila morti - 2.914 per la precisione -diecimila feriti, quasi trecentomila sfollati, diciotto comuni rasi al suolo, decine quelli devastati, soprattutto in Alta Irpinia: e proprio qui, a Sant'Angelo dei Lombardi, a ricordare le vittime della tragedia arriveranno domani il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi e quello della Protezione civile, Nello Musumeci. (leggo.it)
“Fate presto. La scossa – magnitudo 6,9 – colpì un’area vastissima e causò danni anche a Napoli, dove crollò un palazzo. (la Repubblica)
Il 23 novembre del 1980, alle 19,34, una doppia scossa di terremoto lacerò due regioni, Campania e Basilicata, provocando 2.914 morti, 8.848 feriti e quasi 300 mila senza tetto. Oltre 150mila case furono irrimediabilmente danneggiate, inagibili o del tutto crollate. (Corriere della Sera)
Abbiamo il dovere di alimentare la memoria di ciò che fu, la memoria di chi fu strappato a questa vita il 23 novembre di 44 anni fa, abbiamo il dovere di difendere la verità su ciò che accadde all’indomani di quella immane tragedia. (Orticalab)
Un tragico giorno in cui migliaia di persone persero la vita. Così il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, ricordando le vittime del sisma che colpì l'Irpinia il 23 novembre 1980. (Corriere Delle Alpi)