Crisi auto: BYD controcorrente, 200 mila nuovi assunti in 3 mesi
Volkswagen potrebbe chiudere delle fabbriche in Germania e sarebbe la prima volta nella storia; Bmw ha appena presentato una trimestrale da incubo; l’utile operativo di Toyota ha subito il primo calo dopo due anni mentre quello di Stellantis si è dimezzato; Audi chiuderà lo storico impianto di Bruxelles e prevede numerosi licenziamenti. Sono solo alcuni esempi della crisi dell’auto che sta colpendo i maggiori produttori a livello mondiale. (SicurAUTO.it)
Se ne è parlato anche su altri media
Con il sorpasso, a livello di ricavi, divenuto realtà nell'ultimo trimestre. Ma c'è, altresì, un ventaglio di veicoli impressionante. (Corriere del Ticino)
Il 2024 era iniziato con la notizia del sorpasso della cinese Byd sull’americana Tesla per ciò che concerneva il quantitativo di auto elettriche prodotte ed è destinato a terminare con un nuovo sorpasso, sempre ai danni dell’azienda di Elon Musk, questa volta sui bilanci. (Start Magazine)
È anche la prima volta in cui la casa riesce a valicare la soglia psicologica del mezzo milione di veicoli venduti nell’arco di un singolo mese. Nel mese che è appena terminato, infatti, il marchio cinese ha ottenuto un nuovo record di vendite, riuscendo a piazzare 502.657 NEV (New Energy Vehicle ovvero modelli Plug-in ed elettrici),compresi quelli commerciali. (Motorisumotori.it)
La casa automobilistica cinese sta infatti progressivamente diventando una delle aziende protagoniste del settore automotive. BYD continua la sua corsa. (HDmotori)
Finora ha depositato 27.000 brevetti, e la divisione auto operativa dal 2003 è l’unica al mondo ad avere all’interno l’intera catena produttiva. Fondata nel 1995 a Shenzhen e specializzata nella produzione di batterie per dispositivi elettronici e diventata in breve il numero 2 del settore, Byd è oggi un colosso con 700.000 dipendenti (70.000 ingegneri) attivi in 70 Paesi, 30 stabilimenti e 40 filiali. (Il Messaggero - Motori)
Se la stragrande maggioranza delle case automobilistiche sta affrontando la crisi a suon di licenziamenti di massa, scaricandola come al solito sulla forza lavoro, in Cina le cose sembrano andare nella direzione esattamente opposta. (ClubAlfa.it)