Più libri più liberi, la Fiera delle defezioni
Continuano le defezioni a “Più libri più liberi“, la Fiera nazionale della piccola e media editoria (a Roma, dal 4 all’8 dicembre) quest’anno dedicata a Giulia Cecchettin e Giacomo Gobbato. Alcuni autori e autrici stanno decidendo di ritirarsi dall’evento in seguito all’invito, da parte della direttrice artistica Chiara Valerio, al filosofo Leonardo Caffo, attualmente sotto processo per maltrattamenti e lesioni aggravate alla ex compagna. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
La notizia riportata su altri giornali
Dopo la decisione del fumettista Zerocalcare, saltano altri appuntamenti a “Più libri più liberi“, la Fiera nazionale della piccola e media editoria a Roma, quest’anno dedicata a Giulia Cecchettin. (Open)
Tutto gira attorno all’inopportunità ravvisata da alcuni autori e alcune case editrici di invitare alla Fiera un uomo che in questo momento è in attesa di sentenza dopo le accuse di maltrattamenti e lesioni aggravate nei confronti dell’ex compagna. (greenMe.it)
L'incontro con Carlo Lucarelli e Margherita Ferri, organizzato dalla Regione Emilia-Romagna a Più libri più liberi, la Fiera nazionale della piccola e media editoria a Roma, non ci sarà. (La Stampa)
Dopo Zerocalcare e altre case editrici anche lo scrittore Carlo Lucarelli e la regista Margherita Ferri non parteciperanno all'incontro organizzato dalla Regione Emilia-Romagna a «Più libri più liberi», la Fiera nazionale della piccola e media editoria che si tiene a Roma tra il 4 e l'8 dicembre, quest'anno dedicata a Giulia Cecchettin e a cui era stato invitato anche Leonardo Caffo, filosofo e scrittore 36enne a processo per maltrattamenti contro l'ex compagna. (Corriere Roma)
Questo è il numero di venerdì 29 novembre 2024 della newsletter Hanno tutti ragione, firmata da Stefano Cappellini. Per attivare l'iscrizione clicca qui (la Repubblica)
In quale fiera, giornale, trasmissione, classifica, angolo che non siano casa sua o Propaganda Live, Zerocalcare riuscirà a sentirsi a suo agio? Quando, nel 2020, l’Espresso gli dedicò una copertina che lo definiva “l’ultimo intellettuale”, lui si dissociò spiegando che spesso la sua immagine e le sue parole venivano stravolti, suscitandogli la seguente reazione: «Me vojo ammazzà pe molto meno me… (La Stampa)