Manovra, Ance: “Manca una visione del futuro, edilizia a rischio”. Confedilizia: “Preoccupati da taglio incentivi”

L’Associazione nazionale dei costruttori edili (Ance) ha espresso “forte preoccupazione per gli effetti negativi che la Legge di bilancio rischia di avere sul settore delle costruzioni e quindi sulla crescita italiana”. Lo ha detto la presidente Federica Brancaccio ascoltata in audizione sulla manovra, sottolineando che “fermare l’edilizia significa fermare il Paese”. Una “fortissima preoccupazione” dell’Ance riguarda in particolare l’assenza della proroga al 2025 delle misure relative al caro materiali per i lavori pubblici in corso di realizzazione: secondo le stime dell’associazione, infatti, sono a rischio più di 10 miliardi di investimenti nel 2025. (Il Fatto Quotidiano)

La notizia riportata su altri media

Parla di “inevitabile blocco dei cantieri” il presidente dei costruttori pugliesi, Gerardo Biancofiore, rivolgendosi all’esponente pugliese del governo Meloni. Settore edile in continuo allarme, sotto i colpi dell’inflazione ma soprattutto della finora disattesa applicazione di politiche di contenimento. (quotidianodipuglia.it)

«Pur consapevoli che con questa legge di Bilancio non possiamo creare debito, occorre rivedere la riorganizzazione dei bonus edilizi, così come previsti in condominio tutto sarà ancora più complesso» ci spiega Federica De Pasquale, presidente dell’ Organismo nazionale del condominio di Confassociazioni. (NT+ Condominio)

C'era una volta il Superbonus 110%, il contributo edilizio introdotto nel 2020 prorogato anche per il 2025 seppure con diverse modifiche e paletti più stringenti. In pratica, come già noto, la percentuale dell'agevolazione scenderà ancora dal 70 al 65 per cento, ma la platea dei beneficiari sarà ridotta con l'introduzione di regole più severe per i condomini. (Today.it)

Le conseguenze del Ddl Bilancio 2025 sull’edilizia: per i costruttori tutte negative

Quasi 100 miliardi di domanda di lavori di ristrutturazione persa nel giro di tre anni. Con un potenziale di almeno 3 milioni di famiglie che potrebbero scegliere di non intervenire sul proprio immobile per renderlo più efficiente. (Il Sole 24 ORE)

Di Redazione | 6 Novembre 2024 alle 9:00 (RadioSienaTv)

Negli ultimi tre anni il Pil italiano ha superato quello di Francia e Germania grazie ad un contributo determinante da parte del settore delle costruzioni. Frenata degli investimenti locali, blocco dei cantieri a causa del caro materiali, rate del PNRR ridimensionate e riqualificazione energetica a rischio. (Rinnovabili)