Vannacci firma per Salvini, a Pontida ci sarà anche il premier ungherese Orban

Il pressing di Matteo Salvini ha avuto successo. E il risultato è questo: «Viktor Orban ha qualcosa da dirvi». Queste sono le parole del leader leghista nel video pubblicato sulla sua pagina Instagram e poi: «Ci vediamo domenica 6 ottobre a Pontida, per una giornata di sicurezza, libertà e democrazia». Quindi nel video l'inquadratura si allarga ed ecco il premier ungherese Viktor Orban il quale, in inglese, annuncia la sua partecipazione al raduno leghista. (ilgazzettino.it)

La notizia riportata su altri giornali

Verrebbe da pensare che finalmente il leader della Lega – su spinta decisa della presidente del Consiglio Giorgia Meloni – si sia convinto che il berlusconissimo scontro continuo con la magistratura è un veleno inopportuno. (LA NOTIZIA)

Orban promette una delegazione La reazione di Matteo Salvini (Virgilio Notizie)

Di Claudio Labate La Calabria leghista scende in piazza a sostegno del ministro Matteo Salvini, imputato nel processo Open Arms. (Il Vibonese)

Militanti ed esponenti istituzionali del Carroccio presidiano i gazebo allestiti in tutta Italia in difesa del leader del Carroccio, che nell’ambito del processo Open Arms ha registrato la richiesta di sei anni di carcere La Calabria leghista scende in piazza a sostegno del Ministro Matteo Salvini, imputato nel processo Open Arms. (LaC news24)

Sulmona. La Lega Sulmona desidera ringraziare calorosamente la cittadinanza per la partecipazione massiccia alla raccolta firme tenutasi questa mattina in Corso Ovidio. L'affluenza al nostro banchetto è stata straordinaria e abbiamo raccolto un numero significativo di firme, segno evidente del forte sostegno contro le ingiustizie. (News Della Valle)

Oltre un milione di euro di risarcimento danni. È la richiesta avanzata oggi dagli avvocati dei soggetti che si sono costituiti parte civile nel processo che vede imputato il ministro Matteo Salvini per sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio, nel caso della nave Open Arms. (La Stampa)