Viktor Bout è tornato a vendere morte, mentre l'influenza russa sul Mar Rosso cresce

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Vicino, vicinissimo al presidente russo Vladimir Putin, Bout ha impiegato meno di una settimana, a partire dal rilascio, per entrare in politica. Tornato in patria, si è unito a un partito di estrema destra filo-Cremlino, il Partito liberal-democratico di Russia (LDPR), e dal 2023 a oggi è poi apparso spesso in televisione, come commentatore della politica russa, conoscitore degli Stati Uniti e, saltuariamente, «esperto di commercio di armi». (Corriere del Ticino)

La notizia riportata su altri giornali

Peskov, portavoce del Cremlino: "Fake news" (il Giornale)

Solo due anni fa il 57enne che ha ispirato il film Lord of war ha lasciato il carcere statunitense in cui era finito nel 2008 dopo un arresto rocambolesco avvenuto in Thailandia. Quando ha lasciato la prigione americana in cui è rimasto rinchiuso per 12 anni, è intervenuto perfino il consigliere per la sicurezza nazionale Usa: “Crediamo di poter gestire questa sfida, rimarremo costantemente vigili contro ogni minaccia che può rappresentare per gli Stati Uniti”. (Il Fatto Quotidiano)

Secondo quanto scrive il Wall Street Journal, ora si occupa di trattare l'acquisto e la vendita di armi per gli Houthi. (Fanpage.it)

Viktor Bout, il mercante di armi liberato dagli Usa: ora fa affari con i ribelli dello Yemen

Chesakova era stata presa in custodia la sera dell’8 ottobre 2022 con queste accuse dopo aver esposto la bandiera russa davanti alla statua di Caterina II, la zarina fondatrice della città, già smantellata dalle autorità di Odessa nell’ambito di una campagna contro la "russificazione" iniziata nel 2014 ma cresciuta d’intensità a partire proprio dal 2022 e culminando, tra le altre, anche nel rogo delle opere del poeta, saggista, scrittore e drammaturgo russo Aleksandr Sergeevič Puškin. (Il Giornale d'Italia)

(Adnkronos) – (OglioPoNews)

Viktor Bout, noto trafficante d’armi russo condannato nel 2012 a 25 anni di reclusione dagli Usa e rilasciato in uno scambio di prigionieri, in cambio di Brittney Griner, cestista star del basket americano, è accusato di aver fornito armi automatiche per un valore di 10 milioni di dollari al gruppo terroristico Houthi sostenuto dall’Iran in Yemen. (ilmessaggero.it)