Pogacar-Evenepoel, il super duello ai Mondiali di ciclismo: percorso durissimo, lotta fra big

C’è un percorso duro, iper selettivo e anche un po’ pericoloso specie se (nel finale, come pronostica il precisissimo meteo svizzero) dovesse piovere. C’è un corridore sloveno che quest’anno ha dominato il Giro d’Italia, il Tour, la Liegi e metà delle altre corse cui ha partecipato. C’è poi un ragazzo belga che dopo essere arrivato terzo al Tour si è preso due titoli olimpici in una settimana (mai successo prima) e l’iride a cronometro la settimana scorsa. (Corriere della Sera)

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E poi le fughe da lontano e poi di Giro Tour e il mondiale vinto nello stesso anno e lui, il bimbo sloveno, che ha compiuto il 21 settembre scorso 26 anni, ha preso nota e anno dopo anno ha cominciato a stabilire record uno via l'altro ad una condizione: che non si facciano paragoni con Eddy Merckx, perché «io sono Tadej Pogacar, sono solo io». (il Giornale)

Vederlo trionfare dopo le sue vittorie al Giro d'Italia e al Tour de France è la dimostrazione di una carriera oltre ogni aspettativa". Così Lucio Petacchi, direttore del Giro della Lunigiana, commenta l'ennesimo acuto del campione sloveno (CittaDellaSpezia)

Il 2024 del ciclismo ha un solo dominatore: si chiama Tadej Pogacar, che completa un annata da sogno con il titolo di campione del Mondo della prova in linea nella rassegna di Zurigo. E lo fa con coerenza rispetto al Giro d'Italia di maggio e al Tour di luglio: vincendo senza mai dare scampo ai rivali. (Sport Mediaset)

MONDIALI. ROGLIC: «FELICE DI AVER CONTRIBUTO AD UN MOMENTO STORICO»

Sì, ma un matto geniale! Soltanto Tadej Pogacar poteva pensare di attaccare da così lontano. Ma lui che noi consideriamo da sempre come il più antico dei campioni moderni ha il coraggio che è anche più grande delle sue ambizioni. (La Gazzetta dello Sport)

Cercando le parole per unire l’oggettività del gesto con il nostro stupore e seguire le orme dei nostri più illustri predecessori. Oggi abbiamo assistito a una di quelle imprese che i cantori di una volta avrebbero consegnato alla storia. (Bici.PRO)

Il successo però non è arrivato da solo e un buon contributo è arrivato con Primoz Roglic, che è passato al comando della corsa, prima dell’attacco micidiale del suo compagno di squadra. «Sono contento di aver fatto parte di questo evento – ha detto Roglic – Quello di oggi è stato un vero e proprio momento storico importante». (TUTTOBICIWEB.it)