Charlie Hebdo, un numero speciale a 10 anni dalla strage in redazione

Con un numero speciale il settimanale satirico ricorda la strage qaidista del 7 gennaio 2015 “La voglia di ridere è un aspetto della natura umana. Tutti hanno voglia e bisogno di ridere. Abbandonare la satira, significa abbandonare una parte di umanità”. Sono le parole con cui il direttore di Charlie Hebdo, Riss, intervistato ai microfoni di France Inter ha ricordato il decimo anniversario dell’attentato contro la sede del giornale satirico francese (Primaonline)

La notizia riportata su altre testate

L’edizione commemorativa, che sarà disponibile nelle edicole francesi, affronta il tema “Ridere di Dio”, esplorato attraverso circa quaranta vignette e caricature selezionate tra centinaia di proposte arrivate da un concorso internazionale. (la VOCE del TRENTINO)

Parigi ricorda l'attentato al giornale satirico Charlie Hebdo, che 10 anni fa sconvolse la Francia e l'Europa. Il giornale anarchico e anticlericale, nato nel 1970 dalle ceneri della rivista Hara-Kiri, era stato bersaglio di minacce jihadiste dopo la pubblicazione delle caricature del profeta Maometto nel 2006. (La Stampa)

Eppure oggi, a dieci anni di distanza, non si ode neppure più l'eco di quell'affermazione (il Giornale)

Quel ‘Je suis Charlie’ subito dimenticato. Parlarne dieci anni dopo racconta una sconfitta

"Non hanno ucciso Charlie Hebdo", è il messaggio lanciato dal settimanale nell’edizione speciale di 32 pagine, in edicola per due settimane a partire da martedì 7 gennaio. Dieci anni fa, il 7 gennaio 2015, l’attacco alla sede parigina del settimanale satirico Charlie Hebdo, noto per aver pubblicato vignette satiriche sull’Islam e sul profeta Maometto, sconvolse il mondo. (Servizio Informazione Religiosa)

Il 7 gennaio 2015 attorno alle 11.30 la sede parigina del settimanale satirico francese Charlie Hebdo, in Rue Nicolas Appert, vicino alla Bastiglia, è luogo di uno dei più terribili attacchi terroristici sul suolo francese ed è solo il primo di una lunga serie di atti che faranno piangere la Francia in quel periodo sotto le urla di “Allah Akbar”. (RSI)

In un vecchio saggio (ma poi mica tanto: è del 2018) di Luciano Canfora, La scopa di don Abbondio (Editori Laterza), il sottotitolo “il moto violento della storia” si adatta perfettamente alla data del 7 gennaio, ricorrenza di uno degli eventi più drammatici delle nostre cronache, quella del massacro di Charlie Hebdo, giusto dieci anni fa, il fatidico 2015, il momento in cui noi tutti percepimmo come certe forze politiche oscurantiste presero il sopravvento in Francia, ma anche in larga parte d’Europa e del mondo, gettandoci in un cupo fatalismo (che in certi Paesi, come l’Italia, si è tradotto nell’assenteismo elettorale). (Il Fatto Quotidiano)