Notre-Dame, la rinascita di un simbolo

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ESTERI

Nel cuore di Parigi, la cattedrale di Notre-Dame, devastata da un incendio il 15 aprile 2019, riapre le sue porte dopo quasi sei anni di lavori ciclopici. La cerimonia di riapertura, alla quale hanno partecipato una quarantina di capi di stato e di governo, è stata inaugurata con la lettura di un poema di Aragon e un'opera musicale dei fratelli Capuçon. Le campane della cattedrale hanno risuonato nuovamente, segnando il "risveglio" dell'organo, mentre 6.000 poliziotti garantivano la sicurezza dell'evento.

La rinascita di Notre-Dame, uno dei simboli della cristianità più conosciuti al mondo, rappresenta un balsamo sulle ferite di una Francia scossa dall'instabilità politica. La cattedrale, con i suoi 54 mostri che da quasi due secoli sorvegliano Parigi dalle guglie, è tornata a splendere, afferrando i pinnacoli e curvandosi nell'ombra delle nicchie. Anche le gargouilles, testimoni impuri delle sorti di Parigi, sembrano tradire qualche perplessità di fronte alla vittoria dell'uomo sul fuoco.

Il papa, che sarebbe stato l'ospite più gradito, ha preferito una visita parrocchiale in Corsica, lontano dalle parate e dalle paillette, optando per un pranzo al sacco e un bicchiere di vermentino di Ajaccio. Tuttavia, la sua assenza non ha offuscato l'importanza dell'evento, che ha riportato la Francia sotto i riflettori del mondo per i suoi tesori e per la capacità di risorgere dalle proprie ceneri.

Notre-Dame, con la sua storia intrisa di leggende e misteri, come quella del Gobbo di Notre-Dame e del mitico Biscornet, il Fabbro della Cattedrale, continua a essere un simbolo di resilienza e speranza.