Il colpevole disinteresse sulla condizione dei detenuti

«Il grado di civiltà di un Paese si misura osservando la condizione delle sue carceri». Vecchia frase attribuita a Voltaire,ma ritornata tristemente attuale alla luce delle recenti cronache della tragica inospitalità delle prigioni italiane. Vi ha assai autorevolmente richiamato l’attenzione il presidente della Repubblica nel suo discorso alla cerimonia del Ventaglio, sucui è già intervenuto con ricchezza di dati umani e riferimenti statistici, ieri su queste colonne, il garante dei detenuti della Campania, Samuele Ciambriello. (ilmattino.it)

Se ne è parlato anche su altri media

La ragione della protesta sarebbe il caldo e le condizioni dei detenuti all'interno del carcere. La rivolta è ancora in atto, stanno cercando di fronteggiarla gli agenti che hanno chiesto l'intervento dei reparti speciali della polizia penitenziaria. (ilmessaggero.it)

Carceri fuori controllo, 62esimo suicidio: Campania regione più a rischi L'allarme del segretario generale del sindacato polizia penitenziaria Aldo Di Giacomo (Ottopagine)

Non possono convivere il sovraffollamento e la dignità umana: e questa cosa, come uomo e direttore di carcere minorile, mi tormenta. (L'HuffPost)

– “Ci giungono notizie, ancora frammentarie e disarticolate, di pesanti disordini presso la Casa Circondariale di Velletri, dove in 412 posti regolamentari sono stipati circa 600 detenuti, gestiti da poco più della metà del personale di Polizia penitenziaria necessario, con meno di 200 unità assegnate a fronte di un fabbisogno di 390. (UILPA Polizia Penitenziaria)

A delineare lo scenario delle carceri italiane, dove si registrano «4 mila detenuti in più in soli 12 mesi» è l’associazione Antigone, organizzazione che dal 1991 si occupa del sistema Penitenziario e penale italiano, nel suo ultimo dossier. (Il Sole 24 ORE)

Oggi nelle carceri italiane ci sono 61.480 persone a fronte di circa 47mila posti disponibili effettivi. La situazione nelle carceri italiane è drammatica. Ma il governo continua a introdurre nuovi reati e inasprire le pene. (LifeGate)