Cahill: un piacere lavorare con Sinner, migliorerà ancora'

"Jannik è un bravo ragazzo ed è un piacere lavorare con lui in questo momento sta giocando con grande sicurezza, il livello espresso in questi giorni è stato fantastico ma io sono certo che possa fare ancor meglio". Parola di Darren Cahill, coach australiano di Jannik Sinner fresco vincitore del torneo di Miami che lo ha lanciato al n.2 del ranking del tennis mondiale. "La sua evoluzione è ancora in corso, con il tempo diventerà ancora più forte, più veloce, più saggio e furbo. (l'Adige)

La notizia riportata su altre testate

Il tennista serbo è ancora primo in classifica, ma ha perso diversi punti a causa dei vari forfait ed eliminazioni di queste ultime settimane e ora Sinner potrebbe conquistare la vetta della classifica. (ilmessaggero.it)

Il nuovo n° 2 del mondo, Jannik Sinner, è un uomo in missione nel 2024: dopo aver conquistato Australian Open, Atp 500 di Rotterdam e Masters 1000 di Miami, l'altoatesino ha messo nel mirino la stagione sul rosso dove dovrà difendere "solo" 585 in dote dal 2023 contro i 2315 di Djokovic e i 2265 di Alcaraz , suoi diretti rivali in vetta al ranking mondiale. (Eurosport IT)

Alla vigilia della lunga stagione sulla terra rossa, solo 1015 punti al momento lo dividono dalla vetta e da Novak Djokovic. Jannik Sinner rientra dalla trasferta nordamericana con 1400 punti conquistati tra la semifinale di Indian Wells e il trionfo a Miami, un bottino che gli ha permesso di scavalcare il rivale Carlos Alcaraz e salire sul secondo gradino del ranking mondiale . (Eurosport IT)

Nel primo trimestre di questa annata agonistica, il fuoriclasse altoatesino ha guadagnato ben 3.900 punti: 2.000 per il sigillo in terra oceanica, 500 per l’affermazione alle latitudini europee, 1.000 per il successo negli States, 400 per la semifinale raggiunta al Masters 1000 di Indian Wells (ko contro lo spagnolo Carlos Alcaraz, unica sconfitta a fronte di ventidue vittorie). (OA Sport)

ROMA. "Sinner è un alieno. Tecnicamente, gioca il tennis moderno che giocano tutti. Ma lo fa talmente bene da impedire ai poveretti che si ritrova di fronte di esprimere il loro, di tennis. Anche Borg e Nadal erano alieni: ti mettevano davanti a un muro e, da lì, non passi". (Trentino)

Per ritrovare un tennista tricolore così in alto bisogna risalire al quarto posto di Adriano Panatta del 24 Agosto 1976 e, prima dell’era Open, l’orologio del tempo va ancora più indietro, fino al dicembre del 1959 con Nicola Pietrangeli. (Liberoquotidiano.it)