Svezia, cosa sta succedendo nei supermercati e perché i cittadini li boicottano
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Gruppi Facebook invitano a evitare marchi americani come Coca-Cola e McDonald's, come segno di protesta contro la politica estera e commerciale di Trump. Il movimento contro i supermercati invece denuncia l'alto costo della vita e l’oligopolio del settore. In Svezia si moltiplicano i boicottaggi contro i prodotti statunitensi e i grandi supermercati, spinti dall’aumento dei prezzi e dalle tensioni geopolitiche. (Lettera43)
Ne parlano anche altri media
Da lunedì 24 marzo in Svezia è iniziata una protesta contro il caro vita che ha visto migliaia di consumatori aderire a un boicottaggio dei supermercati. (Il Fatto Quotidiano)
Il problema dei rincari al supermercato e dell’abbassamento della capacità di spesa dei consumatori non sta attanagliando solo l’Italia. Il limite di sopportazione è stato evidentemente raggiunto, e moti di protesta stanno emergendo in tutta Europa, partendo dalla Bulgaria, dove un boicottaggio delle principali catene della GDO ha portato a un crollo dei fatturati del 30%, seguito da iniziative analoghe in Croazia, Bosnia ed Erzegovina, Montenegro e Serbia. (Dissapore)
«Bojkotta vecka 12», boicottaggio della 12esima settimana. In Svezia da lunedì 24 marzo sta andando avanti una protesta dei consumatori per l’aumento dei prezzi dei generi alimentari contro le grandi catene. (la Repubblica)
– Il malcontento, com’è d’uopo di questi tempi, ha cominciato a dilagare sui social network, per poi sfociare – a partire da lunedì scorso – in un vero e proprio boicottaggio dei supermercati: accade in Svezia, Paese in cui la protesta contro i rincari dei prodotti alimentari è divenuta, in breve tempo, una questione politica. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Come racconta il quotidiano britannico Guardian, l’iniziativa è diventata virale grazie a post condivisi sui social come Facebook, Instagram e TikTok, così da diventare un tema nazionale e certamente un nodo per la politica. (Corriere della Sera)
Da lunedì 24 marzo in Svezia ha preso il via una singolare forma di protesta da parte dei consumatori: per un’intera settimana, migliaia di cittadini hanno deciso di non fare la spesa nei supermercati, denunciando gli eccessivi rincari sui prodotti alimentari. (Fruitbook Magazine)