“Pezzotto” e pirateria TV, previste multe di 5000 €: come funziona il sistema di controllo
L'AGCOM ha annunciato un giro di vite contro i "pezzotti" per lo streaming pirata delle partite di calcio. Molto dipenderà dall'efficacia del protocollo tra Procure e Guardia di Finanza. La pirateria rappresenta di per sé un problema gigantesco per il settore dell'intrattenimento. Un problema che si trasforma in una catastrofe per il mondo dei diritti sportivi, che proprio in Italia sta vivendo una stagione non propriamente florida a causa di un campionato di calcio di Serie A sempre meno attrattivo per gli investitori. (Geopop)
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Una nuova stretta contro la pirateria audiovisiva, soprattutto quella riguardante le partite di calcio viste di straforo con l'odiatissimo (dai broadcaster) «pezzotto», cioè il decoder taroccato che intercetta i segnali in streaming di Sky e Dazn (giusto per limitarsi a Serie A e Champions League) e consente di guardare le partite senza abbonamento. (il Giornale)
Il Governo italiano prova a stringere attorno al cosiddetto 'pezzotto' e in generale sugli streaming illegali di contenuti audiovisivi in Italia, andando ad affrontare su tutti sopratuttto il problema relativo al mondo del calcio, che da tempo si lamenta della pirateria. (Tutto Juve)
De Siervo va contro la pirateria: “ad oggi potremmo aver avuto in Serie A grandi campioni” (RomaNews)
"Abbiamo lavorato per risolvere tutti i problemi", le parole di Lotito Il Governo italiano è in lotta aperta contro il ''pezzotto'' e gli streaming illegali. Oggi in Senato si sono votati i provvedimenti al Decreto Legge Omnibus, che vede il coinvolgimento dei provvedimenti anti-pirati. (CalcioNapoli1926.it)
Via libera del Senato al decreto Omnibus su cui il governo aveva posto la fiducia. Nel provvedimento una stretta sulla pirateria tv, nello specifico sulle responsabilità di telco e provider che rischiano anche il carcere in quanto ritenuti penalmente responsabili. (CorCom)
Diminutivo di “pezzo” nato nel dialetto napoletano, passato a indicare la zeppa usata in falegnameria e la toppa in sartoria, per poi diventare un sinonimo di oggetto contraffatto. È finito anche nella Treccani. (Il Sole 24 ORE)