Elezioni in Romania, il putiniano filo-nazista Georgescu vince il primo turno. Tra due settimane il ballottaggio

Un trionfo a sorpresa, anche se parziale. L'8 dicembre se la vedrà con Elena Lasconi, del centro-destra. Sconfitto l'attuale premier Ciolacu Calin Georgescu ha vinto il primo turno delle elezioni presidenziali in Romania con il 22,9%, segnando una decisa svolta del Paese verso politiche sovraniste. Un risultato del tutto imprevedibile, dopo che tutti i sondaggi (ma anche i primi exit poll) avevano dato tra i favoriti il premier Marcel Ciolacu, leader del Partito socialdemocratico. (Open)

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Calin Georgescu ha sorpreso la popolazione rumena raggiungendo il 22.9 per cento dei voti nel primo turno delle elezioni presidenziali, dopo che durante la campagna elettorale era stata ignorato dai media. (ilmessaggero.it)

Risultato a sorpresa alle presidenziali di domenica in Romania. A vincere il primo turno, smentendo tutti i sondaggi, è stato Călin Georgescu, candidato filorusso e di estrema destra. (Corriere della Sera)

Alle sei della sera, il giorno dopo la tempesta elettorale che ha scosso la Romania, il vincitore del voto più imprevedibile nella storia di questo Paese al confine con l’Ucraina si presenta via social e parla dal salotto di casa: «Non esiste né Est né Ovest, esiste la Romania, la solidità del nostro popolo e della nostra economia, la neutralità è necessaria» scandisce Calin Georgescu, 62 anni, camicia bianca, l’aria confidenziale. (Corriere della Sera)

Moriremo orbaniani. Anche la Romania fa un passo verso la Russia: il filo-putiniano Georgescu vince il primo turno

I liberali, ora al governo con il partito socialdemocratico (Psd), hanno espressamente dato indicazione ai loro elettori di sostenere l'"opzione europeista" mentre i socialdemocratici non si sono ancora espressi. (EuropaToday)

Roma, 25 nov. – Saranno Calin Georgescu e Elena Lasconi i due contendenti al ballottaggio per la presidenza romena che l’8 dicembre si daranno battaglia. (Agenzia askanews)

Trentacinque anni dopo la violenta caduta del regime comunista di Nicolae Ceaușescu e l’instaurazione di una democrazia filo-europeista, la Romania si riavvicina all’orbita della Russia, allontanandosi un po’ di più dall’Unione Europea e dall'Occidente in generale. (L'HuffPost)