Turetta scrisse ai genitori dalla Germania, 'rinnegatemi'

"Capirei e accetterei se voi voleste dimenticarmi e rinnegarmi come figlio, vi ho già causato troppo dolore e sarebbe probabilmente la scelta migliore. Non so se ho ancora il coraggio di guardarvi in faccia". Sono le parole che Filippo Turetta reo confesso dell'omicidio di Giulia Cecchettin, ha scritto in una lettera ai genitori - allegata agli atti del processo - pubblicata oggi dal sito del Corriere della Sera. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

La notizia riportata su altre testate

Il documento risale al 19 novembre scorso ed è stato messo nero su bianco dallo studente nel carcere di Halle, in Germania, dove si trovava in attesa dell’estradizione dopo la sua cattura avvenuta a Lipsia da parte della polizia tedesca. (Virgilio Notizie)

“Capirei e accetterei se d'ora in poi volete dimenticarmi e rinnegarmi come figlio e probabilmente sarebbe la scelta migliore per la vostra vita. Io stesso non so se ho ancora il coraggio di farmi vedere da voi” scrive il ragazzo pochi giorni dopo l’assassinio di Giulia ascolta articolo (Sky Tg24 )

Pensarti è dolore e sollievo, è il desiderio di ogni giorno di venire a salutarti. Andrea Camerotto, zio materno di Giulia Cecchettin, è stanco e provato da una lunga giornata trascorsa in tribunale. (ilmessaggero.it)

L'audio di Filippo Turetta, registrato dopo il femminicidio: «Giulia, che cosa ho fatto? Ho bisogno di te. Mi manchi»

"Capirei e accetterei se voi voleste dimenticarmi e rinnegarmi come figlio, vi ho già causato troppo dolore e sarebbe probabilmente la scelta migliore. Sono le parole che Filippo Turetta reo confesso dell'omicidio di Giulia Cecchettin, ha scritto in una lettera ai genitori - allegata agli atti del processo - pubblicata dal sito del Corriere della Sera. (Tiscali Notizie)

"Capirei e accetterei se d'ora in poi volete dimenticarmi e rinnegarmi come figlio e probabilmente sarebbe la scelta migliore per la vostra vita. (Zoom24.it)

«Giulia, che cosa ho fatto?... Filippo Turetta sospira, piange, si dispera. (Corriere della Sera)