Pensioni 2025, rivalutazione e nuovi importi
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Ottime notizie per i futuri pensionati italiani: il montante contributivo, ossia la base di calcolo per le pensioni, sarà rivalutato con un tasso di capitalizzazione del 3,6% a partire dal 1° gennaio 2025. Questo dato rappresenta un aumento rispetto al 2,3% registrato l’anno precedente, come comunicato dall’Istat nella nota prot. 2545394/2024 pubblicata sul sito del Ministero del Lavoro. La rivalutazione annuale, o perequazione, consente agli assegni pensionistici di tenere il passo con l'inflazione, garantendo così un adeguamento al costo della vita.
Nella legge di Bilancio 2025 troviamo nuove indicazioni rispetto a quella che dovrebbe essere la misura in cui aumentano le pensioni dal prossimo gennaio. Il sistema a tre fasce di importo ritorna, dove la rivalutazione parziale si può ridurre al massimo al 75% ed esclusivamente per la parte che supera la soglia prevista. Questo meccanismo, sebbene complesso, mira a garantire una maggiore equità tra i pensionati, evitando che gli aumenti si concentrino solo sulle pensioni più alte.
Giorgia Meloni e Giancarlo Giorgetti, rispettivamente presidente del Consiglio e ministro dell'Economia, pensavano di aver superato la grana delle pensioni confermando per il 2025 le stesse misure approvate con la manovra dello scorso anno. Tuttavia, da una lettura degli emendamenti depositati dai deputati in commissione Bilancio, emerge che il centrodestra ha deciso di intervenire nuovamente sulle pensioni minime e sul Trattamento di fine rapporto (Tfr), lasciando però tutti scontenti.
L'Istat comunicherà l'indice definitivo basandosi sull'inflazione del 2024, che è stata più contenuta rispetto al 2023. Per questo motivo, l’aumento sarà inferiore rispetto all'anno scorso, quando la rivalutazione era del 5,4%.