Donald Trump, ecco cosa pensa sulle 9 aree chiave del settore tecnologico
Ecco cosa pensa Donald Trump su AI; Cybersecurity; Big Tech e Azioni Antitrust; Privacy dei dati e Protezione dei consumatori; Relazioni tra tecnologia USA e Cina; Chip; Tecnologia Militare; Telecomunicazioni e Tecnologie innovative. Con la vittoria di Donald Trump il settore tecnologico statunitense si preparerà a nuove politiche che potrebbero plasmare il futuro. Un recente sondaggio EY evidenzia che il 74% dei leader dell’industria tecnologica crede che i risultati delle elezioni avranno un impatto significativo sulla capacità dell’industria di competere a livello globale, con Intelligenza Artificiale, sicurezza informatica, politiche commerciali e quadri regolatori tra le aree sotto osservazione. (Key4biz.it)
Su altri giornali
Con Kamala Harris l’Europa avrebbe avuto una sensazione di scampato pericolo, ma non sarebbe cambiato molto. Anche lei aveva un'agenda orientata al protezionismo e avrebbe attuato un progressivo disingaggio dalla guerra in Ucraina perché costretta da un congresso diviso», spiega Carlo Altomonte, docente di politica economica dell’Università Bocconi di Milano. (Corriere della Sera)
L’unico aspetto un po’ controverso è quello relativo ai dazi: Trump probabilmente tornerà ad utilizzarli soprattutto contro la Cina per motivi più geopolitici che commerciali. Trump ha ereditato un’economia florida e in salute e farà di tutto per proseguire su questa strada. (Adnkronos)
La guerra dei dazi, i rapporti commerciali con la Cina e le implicazioni che si celano per l'Europa, l'aumento della spesa militare e i tagli a quella sociale, il futuro dell'Ucraina nel lungo... (Virgilio)
A tranquillizzare il mondo produttivo – spiega il presidente di Assolombarda - i rapporti molto solidi tra gli Stati Uniti e le imprese lombarde. (TGR Lombardia)
Condividi questo articolo L’Europa, dai sorrisi e gli inchini di congratulazione trasversali dei leaders UE che appaiono sui media, si prepara a una nuova stagione di incontri pseudo-romantici per non dire “lecchini” con il nuovo partner americano. (la VOCE del TRENTINO)
“Per quanto riguarda l’Italia, noi siamo tra i mercati più esposti agli Stati Uniti nell’ambito dei Paesi europei. Una chiusura commerciale americana ci penalizza in maniera dunque maggiore: i settori più esposti sono quello alimentare, quello dell’automotive, quello della chimica, in misura minore quello della moda”. (LAPRESSE)