Tour de France, Vingegaard non molla: “Sono pronto a combattere”

"Le prestazioni di Pogacar e Vingegaard di domenica sono qualcosa di simile al 9.58 di Bolt sui 100 metri, anche se le discipline non sono comparabili. Un qualcosa che non potrà essere superato per i prossimi 20 anni, spero". A dare la giusta dimensione di quanto accaduto domenica sul Plateau de Beille è Lilian Calmejane, 31enne francese dell'Intermarchè-Wanty – 12 vittorie da pro, una a Station des Rousses al Tour 2017 – che dopo il Giro di Svizzera si sta godendo la Boucle da spettatore e su X (il fu Twitter) condivide con colleghi e appassionati i suoi pensieri in libertà. (Tuttosport)

Su altre fonti

La leggenda si tramanderà ai posteri, l’impresa di Plateau de Beille verrà studiata al microscopio come si deve a tutte le meraviglie della natura. Lo sloveno potrebbe eguagliare la leggenda Marco Pantani, che raggiunse il traguardo il 2 agosto 1998. (La Gazzetta dello Sport)

Per capire com’erano il Tour e il ciclismo prima, prima dell'avvento dei marziani, torniamo al 21 luglio del 2019 quando la 15ª tappa della Boucle si concluse a Foix Prat D’Albis (sui Pirenei) con Tadej Pogacar (19 anni all’epoca) e Jonas Vingegaard (22) per l’ultima volta spettatori davanti alla tv. (Corriere della Sera)

(foto Billy Ceusters / A. Un'ascesa per la storia, quella del fenomeno sloveno che ieri ha staccato tutti e ha di fatto chiuso i giochi al Tour de France 2024 con una settimana di anticipo. Secondo alcune analisi matematiche quella di domenica sarebbe stata la più grande prestazione in salita nella storia del ciclismo (il Dolomiti)

Pogačar a Plateau de Beille: mai nessuno come lui in salita, guardate che numeri

Tutti tranne il Cannibale per eccellenza, al secolo Eddie Merckx, passato alla storia per la smodata fame di vittorie che lo obbligava a correre sempre per mettere la sua ruota davanti a quella degli avversari. (Panorama)

Nella 14ª tappa un'immagine che lo raffronta con Vingegaard fa capire perché lo sloveno ha la maglia gialla e il successo in pugno. (Fanpage.it)

Un’altra epoca, un altro ciclismo. 39’44 Pogačar, 43:20 Pantani. Un divario di 3’36”. (BiciDaStrada.it)