Terremoto dell'Irpinia del 1980, la quercia di Caggiano che da 44 anni sopravvive divisa in due parti: si spaccò per la scossa
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Il 23 novembre del 1980, alle 19,34, una doppia scossa di terremoto lacerò due regioni, Campania e Basilicata, provocando 2.914 morti, 8.848 feriti e quasi 300 mila senza tetto. Oltre 150mila case furono irrimediabilmente danneggiate, inagibili o del tutto crollate. Una devastazione che resta nella memoria di chi ha vissuto quei momenti. Ma quasi a imperitura memoria, a Caggiano, nel Salernitano, c'è un singolare monumento della natura che ricorda quel terremoto. (Corriere della Sera)
Su altri giornali
E’ il giorno del ricordo: 44 anni fa il terremoto devastante del 1980/VIDEO Una delle pagine più tristi della storia per l'Irpinia in modo particolare (Ottopagine)
MeteoWeb (MeteoWeb)
Abitavo in via Bagnulo prima del ponte della vesuviana . Era stata come tante una Domenica di Messa ,di noia,Carne e maccheroni e Tutto il Calcio minuto per minuto .Ma sapevamo che la sera tutto sarebbe cambiato SI sarebbe andati a Ballare . (Positanonews)
Quella sera la chiesa era affollata da 400 fedeli perché c’erano i padri Predicatori. I sopravvissuti al terremoto del 23 Novembre 1980 ancora oggi piangono le 77 vittime, 65 delle quali bambini che alle ore 19:34 quando la terra tremò per un minuto e 20 secondi, si trovavano nella chiesa di S. Maria Assunta, che crollò interamente. (Potenza News )
Per salvare chi è ancora vivo, per aiutare chi non ha più nulla”. E dei ritardi nei soccorsi. (la Repubblica)
Lo ha detto il ministro della Protezione Civile, Nello Musumeci, intervenuto insieme al ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, a Sant'Angelo dei Lombardi, in occasione del 44esimo anniversario del sisma che il 23 novembre del 1980 provocò la morte di quasi tre mila persone su un'area di 17 mila chilometri quadrati. (La Nuova Venezia)