A Beirut, nel quartiere di Dahieh più volte bombardato: il videoracconto dell'inviata

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Corriere TV ESTERI

Viaggio nel quartiere di Dahieh a Beirut al seguito di un convoglio guidato da Hezbollah. Il sobborgo meridionale della città libanese è stato colpito in più punti nelle ultime ore: Hezbollah ha parlato di «un massacro di civili innocenti». Si tratta di uno dei quartieri più densamente popolati a Beirut con oltre un milione di abitanti. (Corriere TV)

Ne parlano anche altre fonti

BEIRUT – “Non ci sono truppe israeliane nel nostro villaggio e da quanto ne so non ce ne sono in territorio libanese. Milad Al Alam è il sindaco di Rmeich, un villaggio cristiano nel Sud del Libano proprio a ridosso della linea Blu, dista un paio di miglia dalla frontiera dove, da ieri notte, le forze israeliane hann… (la Repubblica)

Un momento emozionante per gli alunni delle cinque classi della scuola primaria Iqbal Masih – Montegrillo di Perugia, che il 2 ottobre hanno ricevuto un riconoscimento da parte dell’UNICEF come “Scuola amica dei bambini e delle bambine”, con un progetto rivolto alla promozione e allo sviluppo di competenze in materia di cittadinanza attiva, valorizzando l’educazione interculturale e la pace, nel rispetto delle differenze e a favore del dialogo tra culture. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

Dopo sette giorni di bombardamenti e l’avvio della campagna di terra, in Libano la situazione sta letteralmente precipitando. Nell’ultima settimana, secondo le notizie, almeno 80 bambini sono stati uccisi negli attacchi, mentre altre centinaia sono rimasti feriti. (LA NOTIZIA)

DEi Mimas (Foto p. T. Bou Mehri) Il villaggio cristiano di Deir Mimas è rimasto vuoto. I suoi abitanti sono tutti fuggiti a Beirut dove stanno trovando accoglienza dai frati della Custodia di Terra Santa. (Servizio Informazione Religiosa)

Pubblichiamo senza commento, essendo superfluo, quanto la direttrice generale dell’Unicef, Catherine Russell, sulla situazione in Libano, ha dichiarato: “Sono profondamente preoccupata per il rapido deterioramento della situazione umanitaria in Libano. (Tecnica della Scuola)